La sfida della moneta, per non perdere la Premier
Manchester City e Chelsea sono le due squadre che più hanno speso nell'ultimo decennio di calcio inglese. Non di nobili origini, bensì più parvenù dei primi posti in classifica, almeno nei decenni immediatamente antecedenti dall'arrivo dei patron più danarosi, o quasi, del pianeta. Roman Abramovich e lo sceicco Mansour sono riusciti a spendere centinaia di milioni di euro per rendere le rispettive squadre competitive, senza però raccogliere quanto speso. O meglio, sicuramente meno di quanto si sarebbe prospettato visti gli esborsi da record.
Il Manchester City deve ringraziare Mario Balotelli, pagato circa 25 milioni di euro inclusi bonus, e il Kun Aguero - clausola rescissoria da 45 milioni - per la Premier. Un totale di settanta sprigionati da un'azione all'ultimo minuto contro il QPR di Fernandes, che probabilmente non arrivava con la globalità della rosa a quella cifra.
Non solo, Edin Dzeko, Alvaro Negredo, Stevan Jovetic sono costati tutti più o meno 30 milioni di euro, e solamente uno - considerando l'intoccabilità del Kun - può essere il titolare. Poi Fernandinho, per dirne un altro, Javi Garcia, Jack Rodwell, tutti giocatori sempre in odore di panchina con la presenza di capitan Yaya Tourè a centrocampo.
Dall'altra parte, il Chelsea di José Mourinho - il tecnico più pagato del globo - ha acquistato sì Samuel Eto'o per pochi spicci, ma il pacchetto comprendeva pure Willian dell'Anzhi, ex Shakhtar, per oltre 30 milioni di euro. Senza contare Schurrle, Fernando Torres o Romelu Lukaku, ora in prestito all'Everton. Sono solo gocce nel mare delle spese pazze di Chelsea e Manchester City, che oggi daranno vita a una partita che consegnerà un chiaro segnale alla Premier League. Chi vince è il candidato alla vittoria finale, Arsenal e Liverpool permettendo.