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La sindrome del braccino: Moyes pronto al dispetto

La sindrome del braccino: Moyes pronto al dispettoTUTTO mercato WEB
© foto di Imago/Image Sport
venerdì 18 aprile 2014, 07:452014
di Andrea Losapio

Può capitare. Quando una squadra costruita per una salvezza agevole - e magari una qualificazione in Europa League - sente profumo di impresa, può pure involvere e rischiare di rovinare tutto sul più bello. Una sorta di braccino corto, come se un tennista praticamente vittorioso mandasse tutto a donnine di facili costumi con qualche colpo finito in rete senza nemmeno forzare. In uno sport da singolo capita più semplicemente che con una squadra, ma gli ingranaggi possono incepparsi comunque. Succede quindi che un Everton lanciatissimo verso la quarta posizione in Premier, scalzando l'Arsenal e sopravanzando squadroni come Tottenham e Manchester United, toppi nel momento più semplice della sua rincorsa. Dopo avere distrutto i Gunners per 3-0, i Blues di Roberto Martinez sono incappati nella più classica delle sconfitte, contro un club decisamente meno ingombrante: il Crystal Palace di Tony Pulis gioca un calcio sparagnino, che mette in difficoltà chiunque, e grazie ai dogmi del suo tecnico si è salvato quasi agevolmente.

Perché vincere a Goodison Park per 3-2, di fatto, pone il sigillo su una salvezza che rischiava di essere messa in discussione da un inizio di campionato orrendo, dopo gli addii di Ian Holloway e Keith Millen che facevano presagire il peggio. Le ultime quattro vittorie consecutive, con vittima illustrissima come il Chelsea, sono il punto esclamativo di una rincorsa straordinaria.
Invece l'Everton rischia grosso, perché nel prossimo turno avrà di fronte il suo passato, intendo a combattere per una posizione in Europa League e decisamente poco interessato a lasciar passare i propri ex calciatori. David Moyes sta vivendo la sua annata peggiore da tecnico, ma era comprensibile che prendere l'eredità di sir Alex Ferguson non fosse proprio la cosa più semplice di questo mondo. Così, in un ipotetico cerchio che si chiude, sarà proprio l'ex Everton a decidere le sorti della sua ex società, perché una sconfitta nel match di domenica pomeriggio (con l'Arsenal impegnato - e presumibilmente vittorioso - con l'Hull City) rischierebbe di ridimensionare del tutto la favola della squadra di Roberto Martinez, già considerato - nonostante pochi mesi in carica - già migliore del predecessore. Che, alla sua prima stagione, aveva centrato il quarto posto e la Champions League (uscendo ai preliminari con il Villarreal).