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La solita (pazza) Inter: ok avanti, fragile dietro. Ma il bicchiere è mezzo pieno

La solita (pazza) Inter: ok avanti, fragile dietro. Ma il bicchiere è mezzo pienoTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
martedì 29 novembre 2016, 07:152016
di Francesco Fontana
fonte Milano - Dall'inviato allo stadio 'Giuseppe Meazza'
Risultato finale: INTER-FIORENTINA 4-2

Serviva una grande, netta reazione dopo la figuraccia di Be'er Sheva. E reazione è stata, almeno in parte. Già un successo di questi tempi. Contro la Fiorentina l'Inter garantisce una prestazione positiva, che nella prima parte di match ha rievocato quella offerta contro la Juventus, quando l'allora squadra di Frank de Boer vinse in rimonta una gara elettrizzante e dai ritmi altissimi, con grande rabbia. Soprattutto. Proprio quella mostrata, seppur a tratti, ieri sera nel gelo del 'Meazza', davanti a un pubblico che pretendeva una risposta vera dopo una stagione decisamente negativa fino a questo momento.

Chiuso il capitolo europeo (con una delle eliminazioni più tristi della storia nerazzurra), la squadra di Stefano Pioli si è rituffata in clima campionato nel modo giusto. Concreta in attacco e con idee di gioco non indifferenti, anche se pur sempre 'zoppicante' in fase difensiva (il leitmotiv è sempre lo stesso). In ogni caso, l'Inter è scesa in campo obbligata al bottino pieno. D'altronde la classifica parla chiaro. Il tempo passa e le altre non stanno certamente a guardare. I bonus sono finiti e serviva assolutamente iniziare a correre per non uscire anzitempo anche dalla corsa per la Champions League. Un traguardo che resta comunque lontano, ma non già archiviato.

Positive le scelte del neo tecnico interista, che non ha rischiato Joao Mario (diffidato) in vista della trasferta (decisiva?) di Napoli, rilanciando al contempo Andrea Ranocchia a discapito di Jeison Murillo. Contro la Viola è stata confermata la consueta pericolosità offensiva (eccezion fatta per Ever Banega, deludente), mentre in fase di non possesso sono ancora troppe le lacune di una squadra che, nonostante i passi in avanti rispetto alle recenti uscite, dimostra ancora di avere dei palesi limiti psicologici.

Rimane infatti incomprensibile come i viola siano riusciti a rientrare in gioco in una partita già abbondantemente chiusa nella prima frazione, con il rischio 'beffa-pareggio' a un certo punto molto vicino. Ancora su questo, sempre di più, dovrà concentrarsi Pioli. Probabilmente l'ostacolo più grande da superare. Un Pioli che nel frattempo può comunque considerare il 'bicchiere mezzo pieno', guardando alla trasferta del 'San Paolo' con cauto, lieve, leggero ottimismo. Contro una gruppo, quello di Maurizio Sarri, chiamato per indole al possesso-palla e al dominio del gioco. E proprio per questo, chissà, la carta del contropiede potrebbe rivelarsi anche decisiva.