Lampard-Terry, quando la ripetizione aiuta
Un anno fa Frankie Lampard diceva addio al Chelsea. Nella maniera che forse non volevano i fans, che avrebbero preferito vedere una bandiera ammainata per sempre e non un passaggio ai rivali del Manchester City. José Mourinho si sta riprendendo la sua bella rivincita, battendo proprio i lightblues nella volata titolo, scippandolo dalla loro maglia dopo averlo consegnato su piatto d'argento nella scorsa stagione, con Brendan Rodgers grande sconfitto. Lampard, appunto, che doveva rimanere sei mesi solamente al City, ma che poi ha prolungato fino al termine della stagione, consumando un ulteriore tradimento ai vecchi tifosi.
Sarà che "repetita iuvant", ma stavolta il Chelsea ha deciso di rinnovare il contratto al proprio capitano, John Terry. Le prestazioni dell'ultimo periodo stanno tornando a livello assoluto, quello del primo Mourinho, quando JT era pressoché intoccabile.
Lo è diventato un'altra volta, in una difesa che poi vede Ivanovic a destra, Cahill centrale - ma c'è la possibilità di inserire anche Zouma - e Azplicueta a sinistra. Una delle migliori della Premier League, se non fosse per il Southampton quasi imperforabile. Così Terry ha prolungato il proprio contratto fino al 30 giugno 2016, quando di anni ne avrà 36, e potrebbe pure scegliere per una carriera meno impegnativa, proprio come avrebbe fatto Lampard dodici mesi fa. Salvo poi andare al Manchester City, per rimanerci. D'altro canto Frankie era in netta flessione, anche di partite giocate. Terry ne ha già quaranta in stagione, ed è pronto ad alzare, per un'altra volta, l'ennesimo trofeo.