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Lazio, Di Bello compatta l’ambiente. Un lungo dossier sui suoi errori negli anni

Lazio, Di Bello compatta l’ambiente. Un lungo dossier sui suoi errori negli anniTUTTO mercato WEB
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lunedì 4 marzo 2024, 06:45Serie A
di Riccardo Caponetti
fonte Dall’inviato a Roma

Non era mai stato così unito il mondo Lazio - inteso come l’insieme di squadra, staff, dirigenti e tifosi - come in queste ore. L’arbitraggio horror di Di Bello contro il Milan e la sensazione di ingiustizia hanno compattato tutto l’ambiente (sempre diviso in costanti polemiche) intorno alla squadra, applaudita e incitata dopo la sconfitta di venerdì da tutto lo stadio. Da qui e dalla buona prestazione contro il Milan, dopo le due deludenti prove con Torino e Fiorentina, deve ripartire Sarri a pochi giorni dalla storica notte di Monaco, dove la Lazio dovrà difendere l’1-0 di Roma contro il Bayern per sognare i quarti di Champions: impresa al limite dell’impossibile. Comunque andrà, la Lazio dovrà fare tesoro dell’esperienza europea per ritornare in campionato e tentare la rincorsa alla zona europea: se la squadra sarà quella vista venerdì, allora tutto è possibile.

Rimane però oggettiva la negativa (per usare un eufemismo) prestazione dell’arbitro Di Bello: già fermato mesi fa dopo Juventus-Bologna, verrà stoppato di nuovo per un mese. Chissà se l’Aia avrà ancora fiducia in lui. Fatto sta che con la Lazio il rendimento di Di Bello è particolare. L’elenco delle sue sviste arbitrali contro i biancocelesti è lungo e comincia nel 2017, quando in un derby Orsato si fece ingannare da Strootman che simula nettamente un contatto con Wallace in area di rigore. Di Bello era l’arbitro di linea sull’area ed era vicinissimo all’azione, ma non ha visto il clamoroso tuffo.

Stesso anno, c’è un Lazio-Torino che è passato alla storia per gli errori di Giacomelli: l’addetto alla Var, però, era proprio Di Bello. Che non richiama l’arbitro per il rigore di Falque ma solo per espellere Immobile nel continuo dell’azione. E poi ancora, a Formello il dossier è lungo: nel 2020 contro il Milan Di Bello non ha visto un pestone di Kalulu su Correa, salvo poi correggersi per l’intervento del Var. Venne concesso poi un rigore simile al contatto non sanzionato venerdì tra Maignan e Castellanos: in quel caso su Patric a stendere Rebic. Decisivo l’intervento del var anche in Sassuolo-Lazio di novembre, quando il fischietto pugliese ha dato il rosso a Provedel, che però non aveva bloccato la palla fuori area: niente rosso come deciso da Di Bello. Non è finita qui. Nel 2021, all’Olimpico contro il Napoli, non concesse un rigore solare su fallo di mano di Hysaj. Anche così si spiega la furia di Lotito di venerdì notte.

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