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Lazio, l'accusa del giovane Cardelli: "Lascio il calcio, è tutto finto"

Lazio, l'accusa del giovane Cardelli: "Lascio il calcio, è tutto finto"  TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
lunedì 5 settembre 2016, 23:472016
di Alessio Calfapietra

Uno sfogo amarissimo, di quelli che non lasciano spazio a fraintendimenti o ad una possibile marcia indietro. Filippo Cardelli ha diciotto anni, da due stagioni milita nella Lazio dopo essersi messo in luce con la maglia del Futbolclub. Gioca come difensore centrale ma un gravissimo infortunio al ginocchio lo ha costretto a saltare gran parte della scorsa stagione.

Davanti a sè avrebbe tutto il tempo per recuperare, ma piu' che la condizione fisica a Cardelli è venuta meno la voglia. E' stanco e tremendamente in collera con il mondo del calcio al quale ha dedicato infanzia e adolescenza. Cardelli non se la sente di continuare qualcosa in cui non crede piu'. E la sua invettiva su Facebook è durissima: "Dopo 10 anni di sacrifici lascio il calcio. Ci tengo a chiarire che non ho avuto nessuna divergenza con l'allenatore come è stato scritto, anzi il mister è sempre stato onesto con me. Lascio perché sinceramente questo non è più lo sport di cui mi sono innamorato da bambino. Non vedo che senso abbia giocare nella Lazio Primavera e essere circondato da stranieri, e non solo, essere trattato pure come una merda, dopo tutti i sacrifici che ho fatto".

Già, gli stranieri che, dopo essersi attestati al 55% dei calciatori impiegati in serie A, da diversi anni abbondano anche nei settori giovanili, spesso con risultati discutibili: "La serie A è piena di stranieri, il calcio degli italiani è morto, e sinceramente se devo essere trattato come uno straniero in patria preferisco andarmene".
Destinazione oltreoceano: "È vero, negli USA il calcio è anni luce indietro, ma almeno ha un briciolo di dignità, quella che noi abbiamo perso".

Cardelli non accetta il trattamento che gli è stato riservato dopo il suo infortunio: "Finché si tratta di rinunciare agli studi, agli amici, alle ragazze, è tutto accettabile perché ho un sogno, e il mio sogno viene prima di tutto. Ma quando ti senti dire che dopo un crociato rotto non sei sicuro di avere le cure della società perché non hai il contratto, quando non puoi mangiare a Formello nei giorno di doppia seduta perché non hai il contratto, quando non puoi andare in palestra a migliorarti perché non hai il contratto, quando non ti pagano la visita medico agonistica perché non hai il contratto, ti cascano le palle e rimangono per terra.
Ed ovviamente gli stranieri hanno il contratto e guadagnano anche tanto...
Non ho mai giocato a calcio per i soldi ma solo per la felicità di far parte di un gruppo di amici che lottano per un obiettivo comune, ho giocato a calcio per il desiderio di poter dire cazzo ce l'ho fatta, sono arrivato".

Cardelli dispensa infine un consiglio a chi segue questo sport e riserva un pensiero a suoi due ex compagni di squadra: "Per tutti quelli che sono arrivati fino a qua e che amano il calcio, un consiglio da chi l'ha vissuto da dentro: non andate allo stadio non comprate gli abbonamenti tv, perché è tutto finto...
Quando Lombardi è entrato e ha segnato con l'Atalanta mi sono emozionato, un ragazzo italiano che corre e suda per la maglia, questo è quello che dovremmo vedere sempre, ma probabilmente adesso non giocherà più, per far spazio ai tanti stranieri.
La foto (a corredo del post su FB, ndr) è con Luca Borrelli, uno dei pochi amici italiani del gruppo degli Allievi rimasti in Primavera. Che enorme tristezza..."