Lazio, un centrocampo da Re

Sarebbe stato difficile ipotizzare, ad agosto scorso, una Lazio in piena salute in Primavera, mentre la Roma rischia di annegare in un'agonia difficilmente spiegabile. La classifica continua a trovare i giallorossi davanti ai cugini, ma la tendenza vede Candreva e compagni decisamente più in forma. Anche perché, al di là di quanto fatto da Lotito a gennaio, è il centrocampo a fare decisamente la differenza. Biglia dirige benissimo l'orchestra, disegnando geometrie ma facendo legna quando serve, trovandosi pronto pure in zona gol. Parolo, dal canto suo, è meno incursore di Parma ma più bravo a schermare la difesa, senza disdegnare qualche scorribanda. I sei gol stagionali sono comunque vicini agli otto dell'annata passata, seppur con un ruolo decisamente più difensivo. Una cerniera di centrocampo che è quasi intoccabile, con Cataldi che spesso viene inserito - e sta facendo grossa figura - oppure Onazi, altra alternativa.

E poi c'è la batteria dei trequartisti. Mandano in tilt le difese avversarie per velocità, capacità d'esecuzione, e pure con i gol. Per Antonio Candreva le presentazioni sono futili, Mauri sta giocando una delle migliori stagioni della sua carriera, Felipe Anderson nell'ultimo periodo raggiunge livelli (e paragoni) inimmaginabili. In più c'è un Lulic che è tornato dopo un lungo periodo di stop, un Ederson che come alternativa è sicuramente di pregio, un Keita che potrebbe scoppiare da un momento all'altro (ma per ora lo ha fatto solo in negativo). La chiave delle vittorie è spesso il reparto mediano, e la Lazio lo sta dimostrando in pieno, avendo solo Klose come centravanti (Perea non è ai livelli di Djordjevic) disponibile, mentre dietro potrebbe presto recuperare Santiago Gentiletti. Non è una squadra da Scudetto, ma se in estate dovessero arrivare i soldi per un paio di innesti, certamente sarà più complicato fermarla. Pure se la Juventus, al momento, è a distanza siderale.