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Le tre corvinate dell'Inter

Le tre corvinate dell'InterTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 3 settembre 2015, 08:412015
di Gianluigi Longari

Una rivincita in ritardo? Probabile, ma certamente nell'osservare il dispiegarsi della campagna acquisti dell'Inter a Pantaleo Corvino sarà scappato quantomeno da sogghignare. Già perché molte delle speranze del club nerazzurro di tornare grande, sono riposte in giocatori che l'attuale direttore sportivo del Bologna aveva tesserato ai tempi della sua Fiorentina a prezzi di saldo, trasformandoli da prospetti ed idee in realtà inequivocabili del calcio continentale. Si parte da Stevan Jovetic, inevitabilmente: trascinatore di queste prime due partite in nerazzurro, progetto di leader tecnico di una squadra in cerca di identità, e portato nel Belpaese a soli 19 dall'allora direttore sportivo dei viola. Diversi milioni di plusvalenza dopo, riecco lo confrontarsi con il nostro calcio nel tentativo di affermarsi definitivamente come fuoriclasse. Il campo darà le sue risposte, ma la strada imboccata è quella giusta. Nessun riscontro è ancora arrivato dal rettangolo verde per Lijaic e Felipe Melo, ma anche due degli ultimi tre acquisti messi a segno dall'ottimo Ausilio hanno il chiaro marchio della Corvinata: il serbo fu "sottratto" nientemeno che al Manchester United, ed al netto di qualche intemperanza di troppo si è messo in luce nella passata stagione giallorossa come il miglior marcatore della rosa di Garcia.

Con Mancini non parte da titolare inamovibile, è vero, ma le motivazioni sono al massimo e la vicinanza del già citato Jovetic non potrà che giovargli. Chiude il trittico Felipe Melo, identificato come l'ultimo "capriccio" di Mancini, memore della congiunta e felice esperienza al Galatasaray, ma conosciuto da chi ha buona memoria calcistica nei tempi recenti come uno dei più grandi successi professionali ed economici dello stesso Corvino. Scovato nei meandri della Liga dopo una buona stagione con l'Almeria, il brasiliano fu acquistato per 8 milioni è venduto alla Juventus per 25 in meno di dodici mesi. La sua esperienza in bianconero non giustificò mai l'investimento della Vecchia Signora, ma a sentire le prime parole dello stesso Melo e le rassicurazioni del Mancio, i tempi per dimostrare anche in un top club il proprio valore sono maturi. Lo manda Corvino, marchio di fabbrica che sa di garanzia.