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LIVE TMW - De Laurentiis a Tutti Convocati: "Così ho scelto Sarri e Valdifiori"

LIVE TMW - De Laurentiis a Tutti Convocati: "Così ho scelto Sarri e Valdifiori"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 30 ottobre 2015, 14:552015
di Marco Conterio

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è in diretta coi colleghi di Radio 24, nel programma Tutti Convocati. Tanti i temi di discussione: dallo Scudetto fino a Sarri, passando da Higuain e dallo stadio San Paolo. Il primo, però, è la scelta del tecnico ex Empoli: "L'Italia si basa sulla provincia. Noi siamo un paese dalle cento città che contano e questo lo hanno raccontato il cinema italiano, la commedia italiana. Il gioco del campabile non ci deve mai porre su una torre per buttare giù quello della provincia che sembra il più debole".
Ancora sulla scelta di Sarri e Valdifiori. "Sarri, a me, ha creato un grande dolore, la scorsa stagione: non c'ero ad Empoli e telefonai dopo trenta minuti a Nicola Lombardo, che mi disse che stavamo perdendo per 3-0. Prendemmo quattro zucchine e da lì iniziai a studiare Sarri. Col presidente dell'Empoli stavo pensando ed immaginando di prendere qualche elemento. Mi piaceva Hysaj, Valdifiori, non ero mai riuscito ad avere il regista. Io avevo preso un grandissimo regista dal Pescara (Verratti, ndr), che poi è stato dirottato a Parigi. Non avere il regista mi aveva disturbato, per questo mi stavo studiando l'Empoli che ha una grande cantera. Per questo ci siamo incontrati al Vesuvio di Napoli: mi ha conquistato la sua semplicità ed il fatto che moriva per venire da noi. Non ho avuto difficoltà a fargli capire il mio metodo di lavoro. Gli ho detto: 'guarda Maurizio, devo difendere il club e per farlo devo difendere la società. Devo avere un contratto programmatico, io non posso prescindere dai matrimoni lunghi'".
Io con Sarri come Berlusconi con Sacchi? "Nel cinema puoi scegliere delle persone ma anche reintervenire a posteriori, chiedendo cambiamenti al regista. Nel calcio sono tanti film che si giocano ogni volta, con la parola fine, e non puoi tornare indietro. Io, rispettoso dei ruoli, non dico niente. Lui mi incitava a prendere Saponara ma io non potevo prendere tutti a Corsi, tutto l'Empoli. Poi, ad un certo punto, dico: 'Saponara è un trequartista', ed ero preoccupato dal fatto di avere sei attaccanti. All'inizio non dissi nulla, ma con questo modulo ha perso una gara pareggiandone due. Lì ho chiamato il ds Giuntoli, straordinario acquisto: non volevo intervenire, gli ho detto 'faglielo capire tu' (di cambiare schema, ndr). Glielo stava già dicendo, poi l'ha convinto e con il 4-3-3 ha iniziato a vincere".
Sulla differenza Benitez-Sarri. "A differenza di Benitez, Sarri è più tecnico e pratico. Benitez è più teorico, cerca di non di disturbare mai lo spogliatoio, perché da lì deriva anche un'eventuale aria benefica per un allenatore. Molti hanno questo tipo di atteggiamento.

Sarri sa avere un rapporto col calciatore, gli sa spiegare quello che vuole. Non c'è niente di peggio che non riuscirsi a far capire e poi metterti da parte, non utilizzarti".
Sulle reazioni di Insigne e Mertens. "Sono felice: io gli ho detto di non punirli, ma poi per regolamento forse gli sarà comminata. Il presidente si deve far da parte, sennò diventa una commedia delle parti. Però mi fa piacere che si siano scaldati: dimostra attaccamento alla maglia, che si divertono. Dovremmo fare due squadre diverse...".
De Laurentiis sullo Scudetto. "Credo che il Napoli abbia possibilità di giocare fino in fondo onorando la maglia, poi non pronuncio la 'parola magica'. I giocatori devono essere caricati a pallettoni, non bisogna fargli già vedere come brilla all'orizzonte un obiettivo. 12 anni fa io ricevo un pezzo di carta pagato 30 milioni, ripartendo dalla C1 invece che dalla B... Mi faccio 2 anni investendo 100 milioni miei per uscire dalle sabbie mobili della C. Nel gran caos di Calciopoli, arriviamo in A. Il calcio è un'esperienza di vita unica, irripetibile. Sono sei anni che siamo l'unica italiana consecutivamente in Europa. Qualcosa, per quel che possa valere, l'abbiamo vinta".
Su Reina e su Higuain. "Higuain ha una famiglia impeccabile, straordinaria. Amo tutti, mi manca di conoscere solo il fratello che gioca negli States... Lui è una persona tridimensionalmente pulita: è trasparente, leale, educato. Una bella persona. E' stato una nostra intuizione, non di Benitez. Lui voleva prendere Damiao: dopo un incontro con l'agente dissi 'mah, siamo convinti?'. Io ed il mio ad virammo su Madrid, per verificare l'acquisto di Higuain. Ci siamo intesi in un attimo. Se fosse deluso, sarebbe già andato via: non mancavano le pretendenti. Reina? E' straordinario. Con l'agente non ci siamo capiti la scorsa stagione".