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LIVE TMW - Dunga di nuovo ct: "Riscattare il 7-1 con umilità. Sacchi mi ha ispirato"

LIVE TMW - Dunga di nuovo ct: "Riscattare il 7-1 con umilità. Sacchi mi ha ispirato"TUTTO mercato WEB
martedì 22 luglio 2014, 16:572014
di Marco Conterio
fonte dal nostro inviato in Brasile, Andrea Chiavacci
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Prende il via la presentazione 'bis' di Carlos Dunga come commissario tecnico del Brasile. A Rio De Janeiro, il nuovo ct dei verdeoro si presenta davanti ai taccuini. Vestito elegante, è seduto accanto al presidente della CBF, Marin, che prende la parola per primo. "La scelta del nuovo allenatore è stata presa all'unanimità dai consiglieri", spiega il numero uno della Federazione. Seduto al lato del presidente c'è anche Gilmar Mendes, ex giocatore ed agente tra l'altro di Adriano, coordinatore di tutte le Nazionali, dalle giovanili sino alla prima squadra.
Prende la parola Dunga. "Sono felice, molto felice. Ringrazio la Federazione per la fiducia. Lavoreremo insieme con le categorie di base. Non possiamo fare terra bruciata di quello che abbiamo fatto in questa Coppa, la tecnica e le qualità sono importanti, ma la pianificazione è fondamentale".
Sul rapporto con la stampa. "Sono cosciente di dover migliorare la mia relazione con voi. Ho avuto modo di ricaricarmi, con grandi maestri del calcio, fra i quali anche Sacchi. Potete criticarmi, io lo accetto, il fine è il bene della Nazionale, perché abbia successo".
Qual è la missione, riconquistare i tifosi o far giocar bene la Seleçao? "L'obiettivo è il 2018, non possiamo scordarci però la Coppa America che viene prima ed anche le Olimpiadi che saranno in casa, qui, in Brasile".
Sulle qualità del Brasile. "Abbiamo caratteristiche nostre, da sfruttare, ma insieme ad una pianificazione, concreta ed obiettiva".
Parla Gilmar Rinaldi. "Dunga non è stato invitato: è stato convocato, non poteva dire di no".
Come riscattare la ferita del 7-1? "Non pensavo che sarei stato chiamato. Saneremo le ferite coi risultati, ma questi vengono col lavoro, con la pianificazione. Io non vendo un sogno, il calcio di oggi è competitivo e noi dobbiamo essere umili per capire che non siamo più i migliori ma dobbiamo lavorare molto. Dovremo farlo, per arrivare a conquistare il posto che avevamo prima".
Esiste ancora il calcio-arte? "Esiste ovunque, non solo qui. Non possiamo pensare che Pelè nasca tutti i giorni. Era e resta un mito, gli idoli non nascono, lo diventano conquistando i tifosi".
Com'è cambiato il calcio? "Tantissimo: in questo Mondiale abbiamo visto un grande numero di gol. Incredibile.

Ma non perché ci siano cinque attaccanti ma perché ci arrivano in cinque in attacco. Oggi il craque deve partecipare al gioco, basta vedere come gioca Robben".
Sulla maglia del Brasile. "E' vero che questa maglia pesa, ma è vero anche che pesa giocare contro di noi per un avversario. Non possiamo dire che vinceremo la Coppa, chiaro, non possiamo vendere illusioni".
Perché è tornato? "I numeri dicono che nel 2010 abbiamo fatto un buon lavoro, nel primo mandato, anche se sono soggetto a fare errori. Cercherò di migliorare in questi aspetti".
Nuovo ciclo coi giovani o base esperta mantenuta? "Bisogna mixare le due cose. Devo riuscire a fare questo, il giusto mix. Dobbiamo mettere i giocatori giovani nel momento giusto".
Sul futuro di Dunga, interviene il presidente Marin. "Questo è il nostro progetto, andare avanti con lui sino al 2018".
Secondo un sondaggio l'80% dei tifosi è contro al ritorno di Dunga ct. "Rispetto tutte le opinioni, devo trovare forza e sinergie per ribaltare questi sondaggi".
Sul rapporto con la stampa. "Nessuna riunione segreta, farò tutto a viso aperto".
Sul ritiro a porte aperte della Seleçao in Brasile. "Non è importante".
Sui risultati. "Sono sicuro che i risultati arriveranno, con lavoro e sacrificio. Ho vissuto in Germania, ho visto investimento nella pianificazione, sempre. Il loro è un progetto antico, non è una cosa degli ultimi anni".
Sulla Germania. "Ha ragione Sacchi, gioca un calcio totale, hanno meritato di vincere. Ho parlato moltissimo con Sacchi sull'intelligenza di gioco, voglio applicare questo alla mia Seleçao. Dopo ogni gara ho fatto riunioni con Sacchi e Gullit, dopo ogni sfida Mondiale. Sapete chi è stata la Nazionale più offensiva? Il Cile, con tre attaccanti puri".