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LIVE TMW - Fiorentina, Sousa: "I conti si fanno alla fine, vogliamo vincere sempre"

LIVE TMW - Fiorentina, Sousa: "I conti si fanno alla fine, vogliamo vincere sempre"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 25 novembre 2015, 18:172015
di Ivan Cardia

17.20 - Vigilia di Europa League per la Fiorentina, che domani sarà impegnata contro il Basilea. Dalla sala stampa del St.Jakob-Park parleranno fra pochi minuti il tecnico viola Paulo Sousa e il difensore Nenad Tomovic.

17.26 - Raggiunto dai microfoni di Sky Sport 24 a pochi minuti dalla conferenza stampa che lo vedrà protagonista in quel di Basilea, Nenad Tomovic ha commentato gli impegni che attendono i viola: "Domani è una gara fondamentale per noi e per il nostro cammino in Europa League, siamo carichi e consapevoli di quello che rappresenta questa partita, cerchiamo di fare tutto per vincerla, così da avere un'ultima giornata più tranquilla. Sarà fondamentale per noi, è la gara più importante della stagione in questo momento, sulla carta anche la più dura, siamo consapevoli di questo, concentrati e pronti, sono sicuro che domani potremo portare un buon risultato a casa. La finale? È presto, spero di poter tornare qui.

17.30 - Terminata la conferenza stampa che vi racconteremo in diretta a breve, i gigliati sosterranno il primo allenamento in terra elvetica a partire dalle 18.30, ove sono arrivati intorno alle 14 di oggi pomeriggio.

17.39 - Paulo Sousa e Nenad Tomovic sono arrivati in questo momento nella sala stampa dell'impianto elvetico.

Prima domanda sul girone: vi siete complicati le cose da soli, sentite pressioni o siete tranquilli?
Tomovic: "È vero, ci siamo complicati le cose da soli, soprattutto in casa. Ne siamo consapevoli e vogliamo recuperare per raggiungere l'obiettivo del passaggio del turno. Ci aspetta una gara molto difficile, però siamo pronti e sono sicuro che faremo un ottimo risultato per arrivare più tranquilli all'ultima giornata".

Facendo un passo indietro, come era il clima nello spogliatoio dopo la partita con l'Empoli?
Tomovic: "Quello che ci siamo detti rimane fra di noi, posso dire che siamo riusciti a fare un buon risultato però soprattutto abbiamo dimostrato voglia e fame di recuperare. Potevamo anche vincere, però alla fine era il risultato giusto. Di quella partita prendiamo le cose positive ma anche quelle negative, quello che abbiamo fatto nel secondo tempo mostra la strada giusta da seguire".

Cosa è cambiato rispetto alla prima partita contro il Basilea?
Tomovic: "Noi cerchiamo di migliorare partita dopo partita, possiamo farlo ancora e siamo su una strada che sale sempre, da quella partita sono cambiate molte cose, noi siamo consapevoli di poter migliorare ancora di più e fare ciò che chiede il mister. Lì eravamo all'inizio, ora siamo su un percorso che dobbiamo continuare a percorrere, possiamo fare molto meglio".

Si chiude qui la parte di conferenza stampa dedicata al difensore serbo.

Tocca a Paulo Sousa. Come sta Borja Valero e come mai Suarez non è convocato?
Sousa: "Borja vediamo oggi come starà, ha un problema traumatico, vediamo durante l'allenamento di oggi come starà. Per quanto riguarda Suarez, è una scelta in una competizione che comporta meno scelte rispetto alla Serie A, di conseguenza abbiamo fatto la scelta che riteniamo più adatta alla partita".

Quanto ha influito il primo tempo con l'Empoli nella scelta di non convocare Suarez?
Sousa: "Non ha influito affatto".

Che partita si aspetta domani, lei che conosce bene questo stadio?
Sousa: "Sarà una partita difficile, contro una squadra abituata a fare bene sia nel suo campionato che in Europa, che ha investito bene per arrivare alla finale nel suo stadio, vicino al suo pubblico. Sicuramente si tratta di un pubblico abituato a risultati di un certo livello anche in Europa, sarà difficile. Poi da parte mia provo sempre qualcosa di positivo, insieme abbiamo passato momenti bellissimi ed è sempre bello rivedere anche da avversario le persone con cui ho vissuto tante cose. Poi c'è la partita, c'è concentrazione da entrambe le parti e pensiamo prima al calcio che vogliamo giocare, poi all'obiettivo che vogliamo raggiungere".

Come pensa o spera di essere accolto dal pubblico? Come commenta la frase di Della Valle sulla precedenza da dare al campionato?
Sousa: "Comincio dalla seconda domanda, perché ho già risposto: non possiamo avere una preferenza. In una cultura di vittorie bisogna alimentarsi vincendo, non si può abbandonare l'idea della vittoria; certo, dobbiamo essere consapevoli di tutto quello che questo comporta, per questo nel pianificare il nostro viaggio dobbiamo sapere quale sia la rotta e quale sia il carburante che abbiamo per poi aggiustare la velocità. Noi vogliamo creare una certa cultura, per farlo bisogna essere focalizzati, uno si allena per vincere sempre. Sulla prima domanda, posso dire che il più grosso riconoscimento che un allenatore possa avere viene dai giocatori, che possono essere soddisfatti della loro crescita, quando si sentono migliorati a livello tattico e anche umano. Io non mi aspetto nulla, ognuno può fare le valutazioni che vuole".

Altre due domande. Si possono fare calcoli nella situazione in cui si trova la Fiorentina? Bernardeschi è a tutti gli effetti un esterno di centrocampo o può essere un'alternativa sull'attacco?
Sousa: "Lui nasce come mezzapunta o punta, abbiamo lavorato a inizio stagione su questo, la bravura di Federico è quella di avere l'attitudine ad acquisire dei concetti tattici per migliorare il suo approccio al gioco. Per questo, sia da esterno che in una posizione più centrale o avanzata può cercare di fare un tipo di gioco diverso. Lui sta acquisendo questa capacità e ne beneficerà a lungo andare nella sua carriera; sono contento che un giovane si ponga con quest'attitudine, è un esempio per gli altri. Poi il posto in campo dipende dal bisogno della squadra. Tornando alla prima domanda, io non sono una persona che fa calcoli, ma che lavora intensamente cercando di migliorare i singoli e il collettivo per cercare di vincere ogni partita. I conti si fanno alla fine della competizione".

Domanda della stampa elvetica: in Italia come è stato accolto? Ci sono differenze rispetto alla Svizzera?
Sousa: "Le differenze a livello culturale ci sono sempre e questa è una gioia che la vita mi sta dando e che mi aiuta anche a lavorare. In Italia sono stato ricevuto benissimo, se uno capisce cosa è il calcio: non si può piacere a tutti, posso lavorare nel migliore dei modi, perché alla fine tutto dipende dai risultati".

Ancora la stampa svizzera. Si pente per qualche ragione di aver lasciato il Basilea?
Sousa: "Non sono uno che si pente, ma penso a migliorare continuamente. Sono molto contento per tutto quello che abbiamo fatto a Basilea, dove ho passato momenti bellissimi".

Sempre la stampa di casa. L'ultima partita con il Basilea è però stata una sconfitta in finale.
Sousa: "Perdere è sempre una brutta esperienza, specie in una finale. Vincere il campionato e poi aspettare per giocare comporta delle difficoltà, abbiamo cercato di vincere ma la partita non è venuta come volevamo. Tutte le gare richiedono grande concentrazione e buona condizione fisica, purtroppo non siamo stati capaci di questa intensità".

Torna a fare domande la stampa nostrana. Ripensando al primo tempo contro l'Empoli, è preparato per chiedere ai suoi giocatori di fare quanto fatto a Poznan per sistemare classifica e differenza reti?
Sousa: "Ho già detto che non rifarei le stesse scelte, vivendo quello che abbiamo vissuto nel primo tempo prenderei altre decisioni. Uno cerca di essere sempre preparato e ispirato per fare le migliori scelte, quindi spero di sì. Pensando sempre a un solo risultato, che è quello che occupa sempre i miei pensieri e cerco di instillare nei miei giocatori: l'unico obiettivo è vincere".

Che pensa di Urs Fischer e che differenze vi sono tra voi due?
Sousa: "Come ho già detto prima della gara di Firenze, Urs è stato sempre un allenatore che mi ha creato difficoltà quando ho allenato qui in Svizzera, di conseguenza la società ha preso le sue decisioni perché ci crede: ognuno ha il suo modo di pensare il calcio, ognuno ha il suo modo di guidare una squadra. Io non sono una persona che fa paragoni, non li farò neanche oggi".

Ultima domanda. Lei fa spesso turnover, ma alcuni ci sembrano insostituibili. Kalinic, Benardeschi o Badelj sono più titolari solo per noi giornalisti o anche per lei?
Sousa: "Avevo già risposto a parte della domanda, comunque io come allenatore cerco sempre di migliorare i miei giocatori, sul piano individuale e su quello collettivo. Poi penso sia fondamentale dare importanza a tutti, noi quando cerchiamo di pianificare un viaggio sappiamo il percorso e sappiamo il carburante che abbiamo, dobbiamo aggiustare la velocità durante il tragitto, perché abbiamo bisogno di arrivare fino in fondo tutti insieme. Per questo abbiamo bisogno di migliorare tutte le individualità per poter insieme metterci alla giusta velocità che ci possa portare sino in fondo. Sempre con l'idea che dobbiamo dare tutto quello che abbiamo, dentro la nostra idea di gioco e per la Fiorentina. Momenti speciali? Possono esserci, ma è sempre una questione di risultati: se avessimo vinto domenica questo discorso sarebbe stato attenuato. È normale che un giocatore, anche in certi momenti, anche quelli che voi dite essere titolari, possa vivere una giornata sbagliata; d'altra parte ci sono anche gli avversari, che comportano delle difficoltà, come nel caso dell'Empoli domenica, per alcuni giocatori più che per altri. Questo fa parte delle decisioni e dei rischi che nella vita, a livello professionale, bisogna correre. Abbiamo bisogno di tutti, l'ho detto sempre e sarà così".

18.17 - Da Basilea è tutto, grazie per aver seguito con noi la conferenza di Paulo Sousa e Nenad Tomovic, rimanete sulle pagine di TuttoMercatoWeb per gli aggiornamenti sulla Fiorentina e non solo!