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LIVE TMW - Napoli, De Laurentiis: "Roma è un cesso, come il San Paolo"

LIVE TMW - Napoli, De Laurentiis: "Roma è un cesso, come il San Paolo"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
mercoledì 30 settembre 2015, 13:402015
di Andrea Losapio

Sul suo progetto. "Se tu mi chiami 200 tifosi dividendoli, io li ospito a Castelvolturno e gli faccio vedere le tavole del progetto di ristrutturazione. Io non ho nulla in contrario al sindaco. Deve avere la pazienza di fare il tecnico, lui non può dire cose che non stanno né in cielo né in terra, bisogna che ci mettiamo tutti quanti d'accordo. Il problema italiano è che i sindaci non sono dei tecnici. È questo il grosso handicap, dovremmo avere dei manager e invece abbiamo dei politici. Abbiamo distrutto l'Italia, basti vedere a Roma con Marino. Io metto un medico a gestire la città? Con tutto il rispetto che ho per lui. Roma in che condizioni è, la città eterna... è un cesso! Come il San Paolo. Venerdì intervengo con il sindaco de Magistris, quando vuoi".

Parole roventi del presidente. "Noi giochiamo in un cesso, avremmo dovuto averlo gratis. Non potrebbero chiedere più di 550 mila euro l'anno, l'ha detto il Coni. Fregare noi significa fregare la città, il tifo, la povera gente che su una partita di calcio si sensibilizza e risolve le negatività della vita. Come si fa a essere il primo cittadino e non capire queste cose? Qualora fosse vero, poteva pure essere mal interpretato. L'altro giorno ci siamo abbracciati, non capisco questi alti e bassi. Se entro il 31 ottobre io non ho una convenzione ponte io il 2 novembre dichiarerò il de profundiis dello stadio San Paolo e mi vado a cercare un terreno per costruire il progetto. Il terreno? Se faccio un fischio ci sono 100 persone che si aggregheranno a me pur di ripartire da una Napoli vincente".

Su Napoli-Juventus e gli Agnelli. "L'altro giorno c'era lui, ed è smarrito quando entra nel nostro stadio. Quando sono arrivati quelli del PSG, del City, del Bayern Monaco, c'è grossa differenza. Non è che posso spiegare che è del comune, che non fa manutenzione. Io faccio una figuraccia. Se devo fare un'offerta seria, com'è che il sindaco mi ha stretto la mano? Cos'è questo voltafaccia? Io non ho idea. Questa città più la conosco e più la capisco e meno la capisco. Mio padre con una risata avrebbe detto "Futtitin'", però io sono più svizzero, mia moglie lo è. C'era un impegno verbale di Auricchio e di tutti quanti per avere una convenzione ponte dal primo di agosto per il progetto definitivo... invece non abbiamo niente, una pseudo convenzione al 30 settembre. A gennaio come faccio a investire 20 milioni ancora nei giocatori? Verrebbe voglia di venderli tutti. Il Comune mi sta dando un grande cesso".

Ancora sul progetto. "Volevamo riqualificare il piazzale Tecchio e poi creare un area commerciale di 45 mila metri quadro. Al di là dei lavori del San Paolo... io ho portato per sei anni consecutivi il Napoli in Europa, unica squadra in Italia. Tutta la schifezza della napoletanità l'abbiamo rimediata con il calcio. Noi siamo entrati nelle sedici migliori d'Europa, Milan e Inter vengono dietro, la Lazio è lontanissima. Nonostante la schifezza del San Paolo, la cui manutenzione non è nostro problema - bensì solo il prato, ed è il miglior d'Italia -, il Napoli quando si muove sa lavorare. Chiedo scusa ai napoletani, che vengono numerosi, in un posto dove non ci sono bagni, in Europa ci servono i wc chimici che arrivano dalla Toscana. C'è sempre un problema e sull'allerta. Ho imparato ad amarlo così com'è. Vi prego di comprendere il mio disagio".

Sullo stadio. "Ho letto in rassegna stampa, non sapevo di questo intervento di De Magistris a Varriale, e sono rimasto basito. Lui, a gennaio di nove mesi fa, è venuto a cena nel mio ufficio di Roma e io gli ho spiegato quello che avrei voluto fare. Messo a disposizione 20 milioni di euro e, con 30 punti, spiegato i lavori che avremmo fatto allo stadio. A lui brillavano gli occhi e ci siamo stretti la mano, accordandoci. Non ero mai convinto, perché mi serviva della gente che potesse essere spesso a Napoli. Lo Juventus Stadium ha un architetto di Roma: io l'ho chiamato e abbiamo fatto subito il contratto, sono sì passati dei mesi, il 15 luglio abbiamo consegnato lo studio di fattibilità, il 31 luglio il piano finanziario: ci sono novanta giorni per decidere se è possibile farlo o meno. Il Comune mi aveva chiesto il progetto definitivo nei successivi quattro mesi, se il 31 ottobre fosse stato approvato lo studio di fattibilità a fine febbraio avrei dovuto portare il progetto definitivo".

Radio Kiss Kiss, con Carlo Alvino, ha ai microfoni il presidente Aurelio De Laurentiis.