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LIVE TMW - Parma, pres. Giordano: "Ora pensiamo ai pagamenti immediati"

LIVE TMW - Parma, pres. Giordano: "Ora pensiamo ai pagamenti immediati"TUTTO mercato WEB
venerdì 19 dicembre 2014, 21:212014
di Simone Lorini
fonte dall'inviato al Tardini di Parma

19.00 - Il Parma ha cambiato proprietà? E' questo il dubbio che la conferenza stampa organizzata per questa sera al Tardini dovrà dissipare. Rimandata di oltre un'ora per permettere che Ghirardi e la presunta nuova proprietà raggiungessero un accordo in extremis, ora è il tempo delle risposte. In diretta dalla sala stampa dello stadio Ennio Tardini, vi racconteremo fatti e parole di quello che si spera sia l'epilogo di una vicenda che riempe le pagine dei giornali da ormai diverse settimane. Siamo in attesa dei protagonisti, che secondo le ultime informazioni in nostro possesso dovrebbero arrivare alle 19.45.

19.15 - La lunga telenovela legata alla cessione è iniziata l'11 dicembre scorso, col comunicato dell'avvenuta cessione delle quote azionarie da parte della società sul proprio sito ufficiale e successivo appuntamento a martedì 14 per le firme in uno studio notarile di Brescia e per la presentazione del nuovo gruppo alla guida del club.

Arriva anche l'organigramma ufficiale, sempre tramite un comunicato sul sito del club, con l'italo-albanese Pietro Doca a sorpresa nominato presidente e l'avvocato Fabio Giordano suo vice. Mantenuta anche una continuità tecnica grazie alla conferma di Pietro Leonardi come direttore generale.

Ma Doca non ci sta e il giorno dopo afferma pubblicamente che l'accordo non è affatto concluso e lui non è di conseguenza presidente, contraddicendo le parole del giorno precedente. Ghirardi non la prende bene e controsmentisce, ma il misterioso gioielliere di Piacenza è ancora protagonista di dichiarazioni simili a suon di comunicati e ripetute interviste.

Secondo le ultime indiscrezioni, queste sue parole gli sarebbero costate la presidenza, con l'avvocato Giordano "promosso" a presidente esecutivo fino a nuovo ordine. A breve sapremo se tutte le tessere del puzzle sono andate al loro posto, se veramente il Parma ha un nuovo proprietario e se Ghirardi è effettivamente uscito dal mondo del calcio.

19.26 - Sala stampa sempre più gremita: sono entrati anche un centinaio di tifosi, tutti ansiosi di sapere cosa accadrà al loro club del cuore.

Entrano i protagonisti. Non c'è Ghirardi. Parola al nuovo presidente Fabio Giordano: "Scusate il ritardo ma sono un po' provato dalla trattativa terminata poco a fa. Siamo arrivati ad oggi e sono state firmate tutte le carte. Doca ha dato le dimissioni come amministratore, è stato un po' spaventato dalla stampa. Ho fatto carriera velocemente perché farò il presidente per tre mesi in modo tecnico, poi farò il vicepresidente. Dastraso Holding Limited è l'acquirente del Parma: rispetto a questo ci sono stati tanti ragionamenti ma non c'è nessuna spy story. Io faccio il legale da tanto tempo. Ringrazio il presidente Ghirardi: ha ceduto il Parma per spinta da parte della città e la holding straniera che lo ha conosciuto ha massima fiducia. Nel momento in cui le parti si sono piaciute per noi l'accordo era già fatto, poi c'era bisogno di normali tempi tecnici. Doca si è spaventato e l'amministratore delegato sarà il senior del nostro gruppo. Ho firmato un accordo di riservatezza e per evitare di prendermi una denuncia non posso fare i nomi dei nuovi proprietari. Tante società sono controllare da holding straniere, la nostra sicuramente non è nella black list. Abbiamo deciso di dare fiducia a Pietro Leonardi come direttore generale che avrà potere di firma su tutto. Mi è dispiaciuto non sia stata identificata bene la mia figura. Io sono un advisor, un avvocato internazionale, non sono assolutamente in fallimento. L'obiettivo del club è rimanere in Serie A".

Parla il direttore generale Pietro Leonardi: "E' doveroso ricordare tutti i compagni di viaggio che ci sono stati fino ad ora in questi miei sei anni, sin dalla massima figura. I calciatori erano in ansia e sofferenza per questa situazione, ho condiviso le idee con la nuova proprietà e questo evolversi di emozione da maggio ad oggi ha fatto sì che per quanto mi riguarda c'era una voglia incredibile di risolvere questa situazione. Ringrazio la proprietà per la fiducia accordatomi. Solo Giordano sa quanto volessi che questo cambio avvenisse, per il bene della squadra e vedendo la sofferenza di questa città. E' giusto che il presidente Fabio Giordano dica che io mi ero messo a disposizione in qualsiasi veste pur di risolvere questa situazione. Se siamo ultimi le responsabilità ci sono, anche mie, e darò il massimo fino all'ultimo respiro per ridare quella soddisfazione che i tifosi meritano. A partire dal mercato prossimo. Ritengo giusto e doveroso dare tutto me stesso per questa causa".

Doca era legato al petroliere Taçi: il legame continua col nuovo gruppo?
Risponde Giordano: "Ho tanti clienti nel mio studio legale. Per quanto riguarda Doca ho appreso con piacere da un giornale che era un liquidatore. Io l'ho conosciuto due o tre giorni fa e il legame tra Taçi e Doca l'ho appreso tra i giornali. Tra me e Taçi ci può essere come legale. A suo tempo era stata costruita una società per il trading dei prodotto petroliferi. Non me la sento di dire che è un azionista. Mi auguro che mi chiami e mi dica che vuole entrare nell'operazione".

Può farci capire qualcosa di questa cordata russo-cipriota?
"La cordata è costituita per il 60% dal gruppo cipriota e per il 40% da quello russo. E' una holding molto importante che fa estrazione. Ho visto nominativi nei giornali e qualcuno ci ha preso. Da avvocato però ho un patto di riservatezza e vorrei evitare una denuncia. Entro i primi di marzo non avranno difficoltà a farsi conoscere, non avrebbe senso altrimenti fare una operazione del genere. Il calcio gli dà un ottimo biglietto da visita per le loro attività. E' giusto che tutti abbiano le proprie idee ma queste sono le volontà dell'azionista di riferimento. Hanno messo un professionista a metterci la faccia. L'avvocato fa l'avvocato e se gli azionisti di una e dell'altra parte noi non facciamo niente. Se si piacciono facciamo contratti".

Perché avete preso il Parma, una società così in difficoltà?
"L'interesse per Parma è motivato dal fatto che è una città stupenda del nord, il salotto buono del calcio: la tifoseria è per bene e l'interesse è per l'Italia. L'interesse è stato diretto per il Parma: la situazione è pesante. Parma è una piazza interessante".

Quanto intendete investire sul mercato?
"La cifra esatta non la so, ma i conti devono essere messi a posto. Io rispondo alla holding, i soldi non miei. Oggi devo sedermi e studiare le cifre: di certo non vogliamo andare in Serie B, assolutamente. Vogliamo rimanere in Serie A. Allo stadio sono venuto non per farmi fotografare ma perché me lo hanno chiesto le parti. Mi è stato chiesto di venire a confortare i giocatori e l'ho fatto, nonostante 39 e mezzo di febbre. Per quanto riguarda i soldi che non sarebbero arrivati, nessuno mette i soldi in una società che non è la sua. Mi piacerebbe sentire anche qualche tifoso, sono molto importanti".

La scelta di nominare presidente un personaggio inadatto a questo ruolo ha lasciato un po' di perplessità:
"Doca l'ho conosciuto qualche giorno fa, so che è uno stimato imprenditore. Non ho studiato il suo curriculum, doveva essere il fiduciario del gruppo. Non si è reso conto mediaticamente di cosa può succedere nel calcio, così come io. Il suo curriculum non me la sento di criticarlo, per l'aspetto tecnico io posso essere giudicato alla stessa stregua. Lui doveva essere il fiduciario, io no, io sono l'avvocato che ha controllato insieme a quello straniero i contratti".

Chi saranno i componenti del prossimo CdA?
"Il 27, chiedo scusa se sbaglio la data, decadrà il vecchio. Molti nominativi sono stati scelti da me e sono professionisti che mi devono confortare in questa avventura. Sono per la maggior parte italiani e tutte persone qualificate da cui ho avuto l'ok. Ci tengo a dire che ho massimo rispetto degli azionisti di minoranza, voglio che ci sia un incontro con questi imprenditori che hanno investito nel Parma in questi momenti difficili. Ho conosciuto Pietro Leonardi questa estate e confermo che ci ha fatto la corte: io rinnovo la massima stima in lui. Come professionista accetterà che una persona più giovane di lui sia il supervisore delle sue scelte".

La nuova proprietà si presenta ma non sappiamo chi è: questo è strano per non dire sospetto. Il Parma sarà l'unica società che per alcuni mesi non si saprà di chi è.
Risponde il padre del presidente Giordano: "Il notaio ha i nomi e i cognomi della reale società: per antiriciclaggio è obbligatorio dire i nomi. Questa gente non vuole apparire subito, perché sono persone riservate".
Parola anche a Fabio Giordano: "Ognuno è libero di pensare quello che vuole, ma io penso questo. Oggi una holding ha comprato una nuova società in palese difficoltà. C'è una chiarezza massima per me: io faccio il legale ma non posso svelare i nomi degli azionisti che si sveleranno fino ai primi di marzo".
Interviene anche il direttore Leonardi: "Ritengo che queste domande siano corrette, così come i dubbi. Nel calcio però contano i fatti. Non possiamo fare altro che accettare i fatti e agire nell'immediato. Ognuno si deve prendere le sue responsabilità. Io non ho mai nascosto i nostri problemi e che c'era una volontà emblematica da maggio di una cessione del club. Da maggio mi sono messo a disposizione in attesa di cessione o di reinserimento della società. Ho ripetuto più di una volta che c'erano mancanze di liquidità e ora siamo arrivati alla cessione del club. In questo momento non c'è chiarezza circa i nominativi, ma questa deve essere stata coi fatti".

E' possibile sapere una ordine di grandezza, un fatturato e dell'impegno di questa holding?
Risponde Fabio Giordano: "Il mio ruolo sarà da fare il traghettatore e valutare il bilancio, per poi valutare tutto quello che c'è da fare per ristrutturare questa società. La holding fa due miliardi di fatturato".

Considerando che il bilancio non è stato approvato, oggi c'è stato un atto di compravendita ufficiale?
"Oggi c'è stato il passaggio delle azioni, il 66,65% della società è stato comprato dalla holding".

La squadra non sta combinando granché: continuerete con la strategia del silenzio?
"Sia Leonardi che il notaio che le altri parti si conoscono benissimo e sanno chi è l'azionista di riferimento. Il dipendente dovrebbe fare il suo lavoro e concentrarsi sull'aiutare il club: credo sia poco interessante sapere chi è il proprietario, ma che si faccia fronte al pagamento degli stipendi".

Ci può chiarire la situazione delle quote azionarie?
"Abbiamo acquisito il 66,65%, gli azionisti minoritari sono rimasti invariati. Ghirardi è uscito del tutto, con dispiacere da parte mia".

Ha detto che l'obiettivo principale è la Serie A: avete una cifra chiara da mettere in cassa? La squadra ha bisogno di rinforzi e mi pare evidente.
"No direi che prima c'è da pagare, principalmente l'IVA. Se non si paga si decade dall'accordo che c'è con lo Stato. I pagamenti principali sono ben chiari ed è interesse di tutte le squadre di Serie A rimanere in Serie A. Per quanto riguarda i rinforzi ci avvaliamo di Leonardi e delle sue indicazioni. Siamo in un momento in cui il club non è in una situazione rosea, il mio ruolo è quello di ristrutturare l'azienda affinchè mantenga il proprio valore. Nella holding straniera non ci sono persone sprovvedute e hanno comprato un club per mantenerne il valore".
Leonardi risponde sul mercato: "Con Biabiany, Paletta e Cassani avevamo qualche punto in più. L'anno scorso abbiamo fatto un mercato di riparazione con giocatori arrivati con scetticismo e poi sono stati rimpianti come Molinaro e Schelotto. Capisco che ora c'è diffidenza ma conosco la difficoltà e il problema, ma altresì consapevole che la risonanza di questa città e società e sempre appetibile per i calciatori. Parlo oggi di mercato dopo la partita di ieri sera per rispetto della squadra: i mancati stipendi o le voci non hanno influito, il 15 di novembre eravamo ultimi. Stiamo facendo un campionato assurdo e siamo responsabili tutti, inutile andarci a cercare degli alibi. A maggio eravamo tutti fenomeni e ora stiamo dimostrando niente e siamo ultimi. Io metterò tutto me stesso per risolvere questa situazione, l'unica difficoltà sul mercato è che siamo ultimi in classifica. Tutti sanno che questa squadra ha bisogno di giocatori, è evidente, ci metteremo al lavoro sin da subito".

Domanda per Leonardi: cosa cambia col suo passaggio da ad a dg?
"Credo che la società abbia voluto al suo fianco una persona che conosceva bene la situazione del club, ma l'accoglienza ricevuta in questa serata potrebbe farmi riflettere. Se il mio essere dg deve essere motivo di frizione, sono pronto a rimettere il mio mandato".

21.15 - Termina così questa lunghissima conferenza stampa di presentazione del nuovo Parma.