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LIVE TMW - Roma, Sabatini: "Maicon va rispettato, Strootman è incedibile"

LIVE TMW - Roma, Sabatini: "Maicon va rispettato, Strootman è incedibile"
giovedì 11 settembre 2014, 15:202014
di Alessandra Stefanelli
Premi F5 per aggiornare la diretta.

14:15 - Mercato, obiettivi stagionali, Benatia e caso Maicon. Questi e molti altri i temi che il ds della Roma Walter Sabatini affronterà in conferenza stampa. Tuttomercatoweb.com vi proporrà le parole del dirigente giallorosso in tempo reale.

14:30 - Sala stampa gremita, si aspetta solo Sabatini.

14:32 - Ecco il dirigente, a brevissimo le sue prime parole.

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Si è chiuso da poco il mercato, già si parla di gennaio e di Strootman. Sarà il primo vero acquisto? "Certamente, l'abbiamo perso e la cosa ci ha creato grande imbarazzo perché è un grandissimo calciatore. Questo è un mercato che non facciamo noi, al massimo lo fa la stampa o altre società. Il nostro desiderio è quello di trattenere Kevin che anche da infortunato è un nostro punto di forza. lo rivedremo in campo con tutte le sue prerogative, quelle che hanno dato la svolta alla passata stagione della Roma".

A che punto è nella testa di Sabatini la costruzione della squadra che ha in mente? "Sono sempre in una dimensione di inquietudine permanente, non sono mai totalmente sereno o soddisfatto. Sono sicuro che questo gruppo possa essere competitivo, ma questo non tacita la mia inquietudine e la mia voglia di vedere quello che si può fare. È la mia prerogativa a cui non riesco a rinunciare".

Mercato aperto anche per Rabiot? "È un giocatore eccezionale, ha bruciato le tappe in una squadra di fenomeni. Non possiamo non seguirlo, sarebbe una defaillance mia e della squadra. È un giocatore che vorremmo e che tratteremo: non aspetteremo di prenderlo a parametro zero, noi non facciamo queste cose come scelta strategica. Avremmo potuto acquisire un ragazzo fortissimo come Sanabria, ma lo abbiamo preso in accordo con il Barcellona. Se ci sarà qualcosa lo faremo in sintonia con il Paris Saint-Germain. Credo sarà molto difficile, la situazione del calciatore è nota. Faremo questa operazione nel modo corretto, come si fa tra formazioni di pari prestigio. Noi vogliamo lavorare con le grandi del calcio europeo in maniera paritaria".

Benatia è stato venduto bene, a lei cosa ha dato più fastidio?
"Voglio indugiare poco su questo argomento, è stato chiaro il presidente. Il Bayern Monaco ci ha fatto sapere attraverso il proprio ufficio stampa di non parlarne. Io credo di dover aggiungere delle cose anche a favore del calciatore. I presupposti sono sempre stati buoni, quando io l'ho cercato a maggio scorso lui aveva un'offerta da una squadra superiore alla nostra e lui ha accettato la nostra offerta che era più bassa. Ha fatto una scelta in direzione della Roma, rinunciando a dei soldi. Quest'anno si è presentato da me dicendo di avere offerte importanti e di voler rimare a Roma solo ad alcune condizioni, dicendo che si sarebbe sentito offeso se non si fossero presentate. Era evidente che la mia risposta non potesse essere positiva, non potevamo dargli i soldi che chiedeva e gli abbiamo offerto un contratto in esubero basato sull'offerta che aveva l'anno scorso. Il ragazzo in prima battuta è stato eccezionale, a gennaio poi è intervenuta questa vicenda nuova e lui ci ha chiesto uno stipendio che non volevamo né potevamo dargli. A maggio dissi in questa sede che il prezzo sarebbe stato 61 milioni, ma quello era il pezzo per il monolite Benatia. A 28 milioni più 4 ho venduto il simulacro Benatia. Adesso però basta parlarne".

Strootman è incedibile? "Certo che lo è, ma nel calcio bisogna contestualizzare tutto. Noi lo vorremmo con noi per sempre, ma non so quello che succederà. Per ora ci godiamo il calciatore anche da infortunato perché è fortissimo e ha aiutato tantissimo i compagni. Ora aspettiamo che torni ad avere una condizione accettabile, lo aspetteremo perché per noi è determinante".

È tornato Maicon. Com'è la situazione? "Su Maicon devo fare un piccolo preambolo. Maicon per venire da noi ha rifiutato una cifra incommensurabile al Manchester City accettando un'offerta modesta della Roma rispetto al suo valore, quindi quando leggo che Maicon sta facendo il furbetto per avere più soldi inorridisco. Maicon è stato un campione e continua ad esserlo. C'è una Roma con Maicon e ce n'è una senza Maicon. Tutti noi viviamo tre vite: quella pubblica, quella privata e quella segreta. Lasciamogli la sua vita segreta, perché resta un grandissimo professionista. Ha preso antidolorifici e ha giocato sopportando il dolore e l'ha fatto per la Roma e non per lui, trattiamolo con la dignità che merita".

C'è stato qualcosa sul mercato che si voleva fare e non è stato possibile? "Sono arrivato su molte cose, la quota è sufficiente. Dai tempi della Triestina non sono mai totalmente sereno per la campagna acquisti, mi chiedo sempre cosa avrei potuto fare meglio. Siamo competitivi, Rudi Garcia è contento e questa è la cosa che mi sta più a cuore. Avevo detto che avrei voluto dotare la squadra di ruoli raddoppiati e questo siamo riusciti a farlo, adesso ci aspettiamo dalla squadra la forza e la convinzione di poter essere grande squadra. Quando c'è stata l'oscillazione al ribasso durante alcune amichevoli anche noi abbiamo dubitato, ma la gara con la Fiorentina ha fugato ogni dubbio. Andiamo avanti serenamente consapevoli che io non sarò mai pienamente soddisfatto del mio lavoro".

Lamela e Dodò sono stati venduti per richiesta dell'allenatore o per altri motivi? "Quando finisce una campagna acquisti il saldo emotivo per me è sempre molto negativo in ogni caso, siamo costretti a fare delle scelte che mi addolorano. Sono due calciatori fortissimi, oltre a loro metterei anche Marquinhos, ma sono state scelte obbligate e non volute dall'allenatore che li avrebbe tenuti volentieri. Dodò è stato venduto, vi confesso, perché questo ragazzo non avrebbe potuto crescere in questo ambiente che lo ha sempre bastonato. Io l'ho sempre apprezzato e continuo a farlo, la stampa non è responsabile della sua cessione ma ho dovuto valutare anche questo aspetto. Ho fatto una scelta molto impegnativa, ma credo di essere stato giusto verso questo ragazzo. Forse altrove prenderà anche un 7 in pagella, qui prendeva 6 anche se la squadra vinceva 3-0. Dodò è stato ceduto per salvargli la vita, per gli altri sono state scelte economiche, tecnico o tattiche".

Su Lotito: "È stato anche il mio presidente e non mi piace tanto indugiare su di lui, ma non mi piace che dica certe cose. Quando parla Daniele De Rossi farebbero bene ad ascoltarlo tutti perché non dice mai cose banali. Sul suo eccessivo presenzialismo, che è anche divertente, dico che potrei farlo anche io e non ci sarebbe nessun problema".

Sulla difesa da rivoluzionare in chiave Scudetto: "Se bisogna migliorare gli 85 punti dell'anno scorso bisogna per forza lottare per lo Scudetto. I requisiti ci sono, ma tutte le squadre si sono rinforzate. L'Inter l'ha fatto, i giorni del condor del Milan hanno portato giocatori di grande livello, anche il Napoli che adesso vive un momento di depressione per l'eliminazione dalla Champions League rimane una squadra molto forte. Comunque noi siamo in corsa per lo Scudetto. Se per lo Scudetto rinuncerei a un mese di sigarette? No, chiedetemi qualcos'altro. Un uomo può rinunciare ad altre cose, ma la sigaretta per me sarebbe celebrativa".

Su Iturbe. "Troverà una sintesi tra il suo essere istintivo e le esigenze della squadra".

Avete mai pensato di cedere Destro? "Ho ascoltato tutto ciò che si diceva, volevo sapere come il calcio lo stava valutando. Io lo valuto molto bene, non ho mai pensato di cederlo. In questo momento sta vivendo una situazione equivoca perché altri calciatori lo stanno superando, ma noi sappiamo chi è Destro. Ho ascoltato delle offerte, ma non ho mai voluto venderlo. Mi piace ascoltare le offerte per poter dire no".

La Roma viene accusata di strapagare i calciatori. "La Roma non li strapaga, compra i giocatori per quello che valgono. Io divido i calciatori in tre prezzi: da 0 a 4, da 4 a 12 e da 12 a 61. Io mi muovo in questi tre range e pago il giusto il calciatore. Mi hanno accusato di aver pagato Bastos 5 milioni, ma lui è arrivato in realtà con delle cifre ridicole. A volte paghiamo il calciatore anche meno del giusto".

Sugli extracomunitari. "Strada facendo ho avuto sentori e ho preferito fare questo tipo di scelta e di tenere vuota la piazza. La casella potrebbe essere riempita a gennaio, ma potrebbe anche restare vuota. Vivo di illusioni oltre che di inquietudini".

Questa Roma è più forte della Juventus? "Garcia ha detto una cosa condivisibile: la Juve è rimasta quella dell'anno scorso, quella che ha fatto 102 punti. Non possiamo dire che si sia indebolita, sicuramente noi abbiamo ridotto il gap di 17 punti dell'anno scorso. Forse l'anno scorso abbiamo un po' mollato e il gap sarebbe stato inferiore, ma la Juve ha fatto 102 punti e si può ripetere visto che non si è indebolita".

Quanto può valere Strootman se Benatia per lei valeva 61 milioni? "Quella cifra era un invito ad astenersi per i perditempo. Strootman non vale molto perché non è sul mercato. Si parla di prezzi quando il calciatore è in vendita. Sarà il nostro acquisto per gennaio, quando troverà la sua massima condizione. Quando dico che un calciatore è incedibile lo faccio perché nella nostra testa non c'è l'intenzione di venderlo, poi è ovvio che può succedere l'imprevedibile. Una società sa sempre il calciatore che vuole vendere".

Che voto si dà per il mercato? "Io mi devo fare i conti con il mio stato d'animo, il voto me lo darò quando vedrò la squadra vincere le partite e mettere in campo tutto ciò che serve per essere altamente competitiva".

Che può fare la Roma in Champions League? "Intanto la Roma incontrerà la prossima settimana la squadra più forte del girone ed è la meno celebrata, cioè il Cska Mosca. Viene snobbata perché gioca in un campionato meno celebrato, ma oggi è la squadra più forte del girone e tra qualche giorno ci giocheremo. Vogliamo misurarci con queste squadre e vincere, sapendo che non sarà facile".

Come si pone la società rispetto ai giocatori che dopo un anno vogliono ridiscutere i loro contratti? "Ci si pone con angoscia totale. Spesso i giornali ci mettono del loro parlando di rinnovi che in realtà non sono all'ordine del giorno. Ci sono spesso sollecitazioni esterne e i calciatori per questo hanno la pretesa e forse il diritto di essere rinegoziati. La questione Pjanic è stata impegnativa, noi abbiamo voluto rinegoziarlo e sapevamo che nello spogliatoio qualcosa si sarebbe mosso. Dovevamo proteggere il calciatore, non potevamo perderlo anche perché siamo quotati in borsa. Ma i calciatori della Roma sono intelligenti. Ho dovuto rinunciare anche a Rodrigo Taddei, c'era una spinta interna e anche al livello di piazza. È stato un grande disagio per me dirgli che non sarebbe stato rinnovato, ma ho dovuto farlo per il bene della società. È un dolore persistente per me, ho rinunciato a un giocatore straordinario. Ogni campagna acquisti porta situazioni di sofferenza di questo tipo. È andato a giocare nella squadra della mia città e spero che possa riportare la squadra in Serie A".