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LIVE TMW - Roma, Spalletti: "Del mio contratto si parlerà solo a fine anno"

LIVE TMW - Roma, Spalletti: "Del mio contratto si parlerà solo a fine anno"
mercoledì 18 gennaio 2017, 14:542017
di Simone Lorini
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14.00 - A breve si terrà la conferenza stampa di Luciano Spalletti alla vigilia del match di TIM Cup tra Roma e Sampdoria: per la Roma un'altra occasione importante per continuare in questo periodo super e avanzare nella manifestazione.

Prende parola il tecnico: "Jesus è stato un po' male ieri ma poi è rientrato tutto. Voleva partecipare all'allenamento ma poi l'abbiamo lasciato a casa. Rudiger aveva accusato un affaticamento muscolare ma oggi si allena regolarmente. Florenzi continua a lavorare".

La partita di domani può essere l'occasioni per vedere chi ha giocato meno?
"La gara di domani è da dentro o fuori, non si può sbagliare. Non si possono fare esperimenti. I giocatori che stanno fuori sono come quelli che stanno dentro. Questo riporta al mercato. La rosa è un po' ristretta proprio per far sentire tutti titolari. A me è successo di alzare un po' di coppettine, come le chiamate voi. E quando le alzi ti sembra inizi una nuova vita, hai più autostima, ti senti più forte, più sicuro. La Roma ha necessità di vincere, non per il gusto della vittoria ma proprio per la sua gente, per il movimento di affetto e sentimento. La Roma deve capitalizzare ogni momento della sua esistenza. La Roma non deve pensare alla bacheca ma a un movimento continuo che si autolimenta. Questo allenamento va fatto bene perché così faccio meglio quello di domani. Questa vittoria serve a far venire quella sensazione di poter vincere anche quella successiva. Fare questo gol perché poi mi viene da farne due perché il gol diventa poi un'abitudine. Un moto perpetuo. Noi in Toscana abbiamo i mulini ad acqua: più acqua dai e più energia producono. Non siamo nelle condizioni di dire che domani giocano quelli che hanno giocato poco. Gioca chi ci porta alla vittoria. Abbiamo bisogno di fare della serietà assoluta ogni secondo della nostra vita. Per crescere bisogna fare questo e siamo sulla strada giusta".

Cosa pensa della Sampdoria?
"Il fatto che ci siano tre squadre un po’ staccate permette agli altri di fare esperimenti è un vantaggio. Non c’è l’assillo di dover recuperare, non hanno squadre come Roma, Inter o Milan. Questo da un vantaggio al tecnico della Sampdoria. Sono una squadra che gioca con coraggio e ricevono complimenti da tutti. Giampaolo lo conoscono tutti, farà vedere tutto il suo lavoro. Noi nella partita di campionato abbiamo visto le difficoltà che ci sono. È una gara difficile dove loro metteranno pressione continua".

Salah ha detto che lei è ossessionato dalla vittoria. Si riconosce in queste parole?
"Sì, siamo tutti ossessionati dalla Roma, dalla voglia di dare tutto alla Roma, tutto per lei perché se lo merita la nostra gente. Nei particolari spiccioli bisogna fare passettino dopo passettino".

Se dovesse scrivere un libro sulla stagione della Roma fino ad ora che titolo darebbe?
"Ossessione. La ricerca nostra quotidiana che abbiamo come obiettivo quotidiano. Ossessionati. Ce la siamo cercata, questa ossessione, dobbiamo saperla assorbire e dobbiamo evidenziare che diamo il massimo in ogni momento".

Mario Rui può giocare? Alisson?
“Alisson gioca, fa sempre vedere che può assicurarci il livello di Szczesny. Mario Rui si sta allenando a buoni livelli, c’è da valutare qualcosa sulla condizione fisica. Sarà sicuramente della partita. Negli ultimi giorni ci siamo allenati singolarmente”.

Dzeko è stanco, forse è stato utilizzato troppo?
“Il discorso del minutaggio è corretto. Il fatto che io l'abbia stuzzicato qualche volta è altrettanto vero. Non l'ho mai criticato, è rimasto sorpreso perché quando lei dice che sono magnifico non mi fanno mai un titolo mentre se dico che sono molle me lo ritrovo da tutte le partite. C'è chi fa il tifo per noi e chi per quegli altri, è tutto più chiaro. Con Dzeko ci conosciamo molto. Abbiamo un contatto bellissimo con tutta la squadra. Non bisogna mai accontentarsi. Lui ha giocato delle partite splendide. A Udine ha fatto una buonissima ma poi ha sbagliato quelle due occasioni e si guarda quelle occasioni. Il tentativo è di richiamare la squadra a non accontentarsi. Bisogna capitalizzare tutto. Una volta che ne segnò due su 3-4 occasioni io gli dissi: "Edin, quando ti capitano 4 situazione da gol, anche se fai 5 te li segnano. Ti vedo tranquillo e con entusiasmo". Mi ha risposto di essere felice di aver fatto due gol. Ecco, è partito tutto da lì. Lunedì, dopo la trasferta di Udine, ho diviso la lavagna in due, scrivendo da una parte la classifica attuale e dall'altra la classifica con un ipotetico pareggio della Roma a Udine. Per chi si accontenta è uguale perché saremmo stati secondi ugualmente. Invece, ci sono 50 differenze. Chi si è accontenta è contento lo stesso, invece. Lì c'è la differenza tra il giocatore di carattere, che vuole portare a casa tutto ciò che gli passa davanti. Il recupero da un infortunio un'ora prima, un recupero in partita, non è un discorso su Dzeko ma sulla squadra. Dzeko è un giocatore magnifico, splendido, divino. Vediamo se qualcuno fa il titolo, come quando dico che Dzeko è molle”.

Il mercato quanto può incidere?
“Ripartiamo dall’inizio. Noi veniamo criticati per una rosa troppo stretta, però quando si ha una possibilità di gestire una rosa anche di 15 giocatori a me va bene così. Mi va bene questa rosa, sto sempre con la società. Se vuole fare qualcosa sul mercato va bene, se vuole mandare un giocatore in prestito va bene. Poi se va via qualcuno bisogna sostituirlo. Poi se riesci a recuperare Totti e far crescere El Shaarawy allora va bene, però se ti capita una situazione di traverso è più complicato. Non cerchiamo un apprendista, ci vuole un giocatore che è dentro il nostro gioco e dentro la mentalità della nostra squadra. Musonda non l’ho bocciato, diventa un giocatore fortissimo però non gioca. Io dicendo che Musonda non è buono vuol dire che critico Conte. Noi ci sentiamo, come fate voi, la sera. Conte di Musonda ne parla in maniera stratosferica. Però se prendi un ragazzo che non gioca e lo porti all’Olimpico trova difficoltà. La società sta cercando il profilo di un giocatore dalla metà campo in su. Noi non possiamo perdere più niente, se hai due punti in più o in meno cambia. Se la Juventus è a sei punti poi diventa difficile recuperarla. Perdi veramente quando smetti di provarci e noi non lo faremo mai. I risultati che abbiamo fatto fuori casa ci permettono di essere dentro la situazione. Io ho parlato con la società ed ho chiesto un giocatore perché ne è andato via uno. Ho fatto vedere coerenza: Florenzi, per esempio, è la soluzione per far girare anche gli altri perché può giocare in molti ruoli”.

Lo cercate in Italia?
"Se viene un giocatore di livello va bene, se è italiano è un valore in più. Gli si può insegnare qualcosa di teoria ma la pratica è quella. Come dicevo prima non si cerca un apprendista ma un professionista che è in grado di fare ciò che gli si chiede. Se ha 18 anni ed è forte si guadagna in tutto".

Defrel le interessa?
"In Italia ci sono giocatori forti e lui lo è. Io non sono quello che deve fare nomi, c’è un gruppo di persone guidate da Massara che sono dentro le situazioni e poi c’è il presidente che è quello che deve pagare. Noi stiamo cercando un giocatore e poi siamo a posto. Un centrocampista offensivo, un esterno e ci viene da pensare anche a uno che sostituisca Edin. I nomi fateli con Massara".

Vincere la Coppa Italia le basterebbe per restare?
"Non parlo del mio contratto, se ne parla a fine anno. Contano i calciatori che hanno in testa l’obiettivo di dare il massimo e portare a casa il massimo, momento dopo momento".

Come intende gestire le forze?
"Si cerca di giocare sempre con i migliori. Dopo le partite se avessi la possibilità di assistere alle situazioni del gruppo vedi che dipenderà da varie cose. Si sceglie in funziona della squadra, se decidi di far giocare un ragazzino lo metti in condizioni di difficoltà nelle quali è difficile giocare. Se una volta non lo fa il suo poi si perde tempo e noi non possiamo più sbagliare. Domani sera dobbiamo assolutamente vincere. Se la prendono come una partita infrasettimanale non va bene, è una partita da vincere. Conta tutto, c’è la possibilità di far rientrare Mario Rui ma bisogna vincere. Se non si mira sempre alla vittoria vuol dire che siamo dei mediocri e nella Roma i mediocri non ci possono stare”.

14.54 - Termina qui la conferenza stampa di Spalletti in vista della sfida di Coppa Italia.