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Lo strano caso del dottor Ciro e del signor Immobile

Lo strano caso del dottor Ciro e del signor ImmobileTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 17 ottobre 2018, 12:532018
di Raimondo De Magistris

Stevenson ci perdonerà. Ma trovare metafora migliore per spiegare le due facce di Ciro Immobile è operazione difficile e complessa. E' il capocannoniere della Serie A in carica e anche quest'anno è lì, con 5 reti già realizzate, in corsa con i migliori. Il degno erede in casa biancoceleste di Miro Klose e anche in un momento difficile come quello attuale tra i pochi a tenere in piedi la baracca. Ha da poco rinnovato il contratto, diventando così il giocatore più pagato dell'era Lotito. Un rinnovo strameritato, e ben retribuito, che certifica la bontà del suo lavoro e del suo operato. Ciro Immobile è il leader tecnico e carismatico di questa Lazio, il centravanti giusto per battagliare con Inter, Milan, Roma e Napoli per i posti Champions.

Poi c'è il Ciro Immobile della Nazionale, e qui il discorso muta radicalmente. "Non c'è un problema centravanti", ha dichiarato nella giornata di ieri il ct Mancini che nelle sfide della rinascita contro Ucraina e Polonia ha schierato l'Italia col tridente leggero Chiesa-Insigne-Bernardeschi. Senza centravanti e soprattutto senza Immobile, che in Polonia - nel secondo tempo - s'è anche riscaldato a lungo, salvo poi veder entrare in campo Kevin Lasagna.
Immobile per Mancini non è mai stato la soluzione ai suoi problemi, non a caso da quando è iniziato il nuovo ciclo il bomber biancoceleste è sceso in campo solo per 93 minuti. Non gode a Coverciano della stessa fiducia che quotidianamente gli concede Inzaghi e nemmeno il rapporto è uguale. Cortese, ma freddo. Immobile non è soddisfatto dello scarso impiego, Mancini non è soddisfatto di ciò che vede negli allenamenti.
Hanno però bisogno l'uno dell'altro. Perché, anche se la strada è tracciata, di un centravanti c'è sempre bisogno e Immobile in questo momento è quanto di meglio ci sia in Italia. Lo dicono i numeri, lo dicono i gol.