Lotito e l'attaccante perduto. Senza Klose come si fa?

Negli anni settanta, ottanta e novanta, l'anno dopo i mondiali era sempre considerato atipico. Vincevano squadre che, all'inizio, erano date come possibili outsider - come il Verona nel 1984/85 - e la classifica era assolutamente impossibile da pronosticare alla vigilia. Con l'andare del tempo, le tournée americane e asiatiche, Mondiali-Conf Cup-Europeo-Coppa America-Audi Cup-Birra Moretti, i giocatori sono sempre più abituati a recuperare velocemente le energie, senza per questo subire una rassegna continentale come nelle decadi precedenti.
Differente l'approccio che i nazionali continuano ad avere nei confronti della propria selezione, soprattutto nei mesi precedenti. Spesso i calciatori brasiliani vengono accusati di pensare di più al Mondiale da gennaio in poi, soprattutto quelli sicuri della convocazione. Diverso il discorso di Klose, che non sarà della partita oggi a Catania, ma che vorrebbe arrivare al Mondiale nel miglior momento di forma possibile, per battere il record di Ronaldo di quindici marcature (il laziale è fermo a 14).

L'età avanzata di Miro - che comunque è uno splendido professionista - avrebbe fatto pensare preferibilmente a un sostituto che potesse dargli un po' di respiro, oltre a giocare con lui nell'attacco a due punte che avrebbe voluto schierare Petkovic in questa stagione. Obiettivamente Hernanes e Candreva sono due stelle di prima grandezza della nostra Serie A, ma pare un po' pochino per puntare al terzo posto come da dichiarazioni alla vigilia. A meno che poi Lotito non si rimangi le parole strada facendo, come fatto con Yilmaz: il centravanti del Galatasaray era stato praticamente acquistato, salvo saltare per questioni di commissioni fra agenti. È più semplice fare passare un cammello dalla cruna dell'ago che far cambiare idea al presidente laziale, dunque il turco non è arrivato e Klose ora è infortunato. "Non era nei piani", ha risposto a chi gli chiedeva di Yilmaz. Probabilmente nemmeno lo stop del tedesco.