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Luca Serafini: "Milan, il silenzio di Silvio"

Luca Serafini: "Milan, il silenzio di Silvio"TUTTO mercato WEB
© foto di tv
venerdì 25 aprile 2014, 08:592014
di Redazione TMW.
fonte Luca Serafini

Dobbiamo una risposta collettiva alla domanda che ci hanno fatto decine di persone questa settimana: "Hai visto le facce di Galliani ai gol del Milan sabato scorso contro il Livorno? Ma che fa, non tifa più? O addirittura gufa?". Dobbiamo confessare che stiamo per esaurire le risposte, il che significa che non sappiamo più cosa dire. Non sappiamo più come commentare. Non ci sono prese di posizione rigide e ufficiali che riguardino Seedorf, condannato al patibolo anche se vince fino alla fine. Un po' perché ci mette del suo con l'ostracismo agli italiani rossoneri, la prosopopea nell'atteggiamento e nei discorsi, la pompa magna nel dialogo con la squadra. Ma soprattutto perché lo ha scelto Berlusconi e quindi la festa dei Nocerino, Muntari, Birsa, Zapata eccetera è finita in campo e presumibilmente al mercato. Soprattutto perché chi gli fa la guerra non ha nella testa e nell'anima il Milan, ma il proprio seggiolone pericolante. La società è ormai ostaggio della faraonica liquidazione del suo a.d., delle faide intestine, della crisi che non ha toccato nessuno dei grandi club europei eccetto quello rossonero, arroccato in clausura dal 2011. Barbara studia e osserva, il padre tace.
È questo il silenzio assordante di questi mesi: il presidente e proprietario non traccia solchi né linee guida, si fa scivolare via 16 punti in 6 partite lasciando carta bianca ai franchi tiratori del suo allenatore predestinato, il presidente tace. Tace sul tracollo avuto da settembre a gennaio, tace sugli "acquisti" passati e futuri, sulle cessioni chiacchierate di De Sciglio, El Shaarawy, Balotelli, tace sulla filosofia, sulle strategie, sul casino che sta travolgendo il suo amato club nella sua lontananza. Tace sulle fantomatiche proposte decenti di stranieri, sulle ambizioni, sui progetti, tace sulla figlia da sola in prima linea e sui mezzi che avrà a disposizione, e sugli uomini che avrà a disposizione, e se avrà gli uni e gli altri o nessuno. E dove dovrà o potrà portare la società, se con Galliani o senza. E che ne sarà di Galliani.


Berlusconi tace. E fino a che tace (salvo smentire presunte offerte da magnati asiatici) ogni scenario è possibile, ogni soluzione plausibile, ogni idiozia come la graticola si Seedorf credibile, ogni sentimento di rabbia, abbandono, sconcerto dei tifosi accettabile. Nel silenzio di Berlusconi vale tutto e il contrario di tutto. Ecco cosa genera il caos. Chiunque si sente autorizzato a prevedere, a intuire, a rivelare. Mentre si consuma una faida sommersa sia pure nemmeno malcelata. Se Berlusconi tace nessun membro del CdA ha diritto a risposte che infatti non gli sono state date.
Se Berlusconi tace, noi non sappiamo più cosa dire. Perché conoscevamo il suo, di Milan. Questo invece non pare più di nessuno e conquista la deriva.
Brava Roma, bravo Garcia. Un campionato che 99 anni su 100 avrebbe portato allo scudetto. Quindi onore alla Juventus che sbriciola i sogni degli altri, approfittando anche del letargo degli indonesiani dell'Inter e dei pasdaran del Milan, entrambi al momento guardiani di una rivoluzione inesistente.

© foto di Image Sport