Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Luca Serafini: "Sinisa di granito tra campo e mercato"

Luca Serafini: "Sinisa di granito tra campo e mercato"TUTTO mercato WEB
© foto di Pietro Mazzara
venerdì 31 luglio 2015, 07:442015
di Redazione TMW
fonte Luca Serafini

Mihajlovic non parla di mercato. Lavora. Le sue uniche risposte di circostanza sono su Ibrahimovic, per il resto spiega, illustra, analizza. La lontananza aiuta in qualche modo a non pensarci, sebbene i contatti quotidiani con i giornalisti e il club evidentemente non possono distoglierlo dal tema degli acquisti e casomai delle cessioni. Visto contro Inter e Real Madrid, il nuovo Milan incuriosisce, stuzzica, se non proprio piace: buoni segnali, buoni movimenti, la sensazione che ciascuno sappia dove stare e cosa fare. Elementi indicativi. Contro il Real prima Niang poi Bacca (anche se in una occasione fallita non è esente da colpe) stupiscono in positivo. La squadra è incompleta, manca peso in attacco, qualche raggio di luce in più a centrocampo, un pizzico di ordine in più e panico in meno in difesa, ma insomma nemmeno è calcio d'agosto, siamo ancora a luglio, c'è corsa e una parvenza di pressing. Bastano e avanzano, appunto, stuzzichini e curiosità oltre ai risultati positivi. Montolivo fa benzina, Suso prova dietro le punte nel 4-3-1-2, Bertolacci cerca gli spazi. Sufficienti prove d'orchestra ancora senza tenori. Aspettiamo. Con il sorriso.

Siamo partiti dal campo che più amiamo e più ci compete, non potendo non aggiornarci sulla trattativa Ibrahimovic. Il discorso è complesso, prosegue a scartamento ridotto, essendo - come dicevamo venerdì scorso - un tavolo affollato: Milan, PSG, Raiola, il giocatore, i nuovi candidati partners rossoneri, lo stesso Sinisa che ha più che mai bisogno di sapere per tempo. La chiave è il club parigino, la chiave come sempre sono i soldi tra rescissione contrattuale e indennizzi vari. Lasciando perdere le provvigioni. La prossima settimana si annuncia decisiva in un senso o nell'altro: nell'atteggiamento e nelle dichiarazioni di Ibra la tranquillità di chi comunque sa che vincerà. Visto il Milan cinese, uno come lui davvero potrebbe far fare il salto, con tutte le contraddizioni legate a questo ennesimo ritorno. Le priorità degli altri reparti con Ibra in prima fila possono aspettare, ma dalla prossima settimana non ci sarà più tempo per tergiversare: Romagnoli, per esempio, è uno da portare a casa. Subito. Ibra o non Ibra.

"Buoni sviluppi delle trattative con Mr.Bee, ma la firma slitta". Una contraddizione solo apparente, di sicuro nei termini. La firma non slitta, la firma arriverà quando la montagna di carta sarà pronta, quando Doyen avrà definito posizione e ruolo, quando cifre e cavilli tecnici non avranno deroghe. Non ci sono intoppi: le parti hanno studiato a fondo la materia, fonti vicine a Berlusconi riferiscono come la questione stadio non sia marginale, ma costituisca in ogni caso una prospettiva ghiotta anche per una trattativa che ha superato la fase embrionale. Le stesse fonti riferiscono che le informazioni su Bee e la sua coordata sono ultimate, che il valore al marchio e il business plan per lo sviluppo in oriente siano definiti. Manca, appunto, la firma. Le firme anzi. Tutti però ormai vogliono la stessa cosa, tutti lavorano per un nuovo corso che soltanto a primavera non sembrava più avere alcuna direzione.

© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews