Luci a San Siro. Che segnano la via per la Cina

Milano mia portami via, fa tanto freddo, ho schifo e non ne posso più. Facciamo un cambio: prenditi pure quel po' di soldi quel po' di celebrità, ma dammi indietro la mia Seicento, i miei vent'anni e una ragazza che tu sai. Luci a San Siro. Di quelle che s'accendevano per ricordare un amore passato, mentre già nel 1977 i soldi tintinnavano più forte del battito del cuore di Roberto Vecchioni. Sembrano secoli, ed in effetti son tanti anni, da allora. In mezzo altre ere, altre epoche, che stanno viaggiando verso un Viale del Tramonto maiuscolo, anche se la pompa magna non è quella sperata ed auspicata.

Silvio Berlusconi ha dato oggi, nel summit con Fininvest ad Arcore, il beneplacito alla cessione ai cinesi. La trattativa va avanti, non è ancora definita ma le sensazioni affinché arrivi la fumata bianca sono positive. Massimo Moratti, invece, si prepara a vendere il suo 30% al Suning Group, pronto pure a rilevarne altrettanto da Erick Thohir. Ma, non ce ne voglia l'indonesiano, è su Berlusconi e Moratti che vertono queste righe. Su due uomini che hanno fatto brillare le luci di San Siro in notti incredibili, meravigliose. Campioni di tutto, imprenditori di successo, adesso l'era è pronta per chiudersi. Per entrambi. Il calcio d'oggi è ancora più inchinato e prono davanti al denaro, senza il quale, favole a parte, non si compete. Sicché quell'amore gridato, è pronto a riprendersi quei soldi, quella celebrità. Nella via verso Oriente.