Maledizione Bojan, stagione finita dopo aver già salvato lo Stoke

Aveva ritrovato la sua dimensione, quella che al Barça gli aveva permesso di essere convocato, a nemmeno diciotto anni, per la nazionale spagnola di Euro 2008. Aragones puntava molto su di lui, peccato che - a causa dell'ansia e delle troppe partite disputate con i blaugrana in quell'anno - lui rifiutò, senza diventare Campione d'Europa. Sliding doors, perché poi la carriera dell'ex fenomeno della Cantera non riuscì più a spiccare il volo, incastrato tra i Messi e gli Henry, tra i Pedro Rodriguez e gli Eidur Gudjohnsen, tanto da dovere emigrare per ritrovare la stella perduta. Roma, Milan e Ajax, con alterne fortune, ma più volte con la s davanti.
Invece allo Stoke City, al Britannia Stadium, Bojan aveva ritrovato la sua vena. Non da cannoniere principe, perché il killer istinct sembra essersene andato come l'ansia, ma per le sue capacità di saltare l'uomo e creare superiorità.

Anche se il vizio del gol non l'ha certo perso: da trequartista quattro gol, tutti decisivi nelle quattro vittorie: l'uno a zero contro Everton e Leicester (nell'ultima gara giocata), il tre a due contro l'Arsenal e il due a uno contro il Tottenham. Tre scalpi illustri, con lo Stoke che si è issato a 29 punti, ben dieci in più della terzultima. Di fatto i Potters sono già salvi anche grazie al centravanti spagnolo: peccato che la sfortuna abbia continuato a colpirlo: contro il Rochdale, nel match di Fa Cup, ha riportato la rottura del crociato anteriore del ginocchio sinistro. Insomma, stagione finita e un lungo periodo di recupero, proprio nel momento migliore della sua carriera da almeno un lustro a questa parte. E c'è solo da augurargli buona fortuna.