Maran: "Il mio Chievo? Tre segreti. E la voglia di fare sempre la partita"
Tredici punti in sette giornate, terzo posto a par i merito con le romane e il Milan. Il Chievo di Rolando Maran vola in questo inizio di campionato, a La Gazzetta dello Sport ne parla proprio il tecnico clivense: "Linee-guida? Primo, applicazione: una squadra deve avere propri canoni e lavorare su questi. Secondo, intensità: altrimenti non vai da nessuna parte. Terzo, coraggio: qualità che ti fa crescere in rendimento e mentalità.
L'idea è fare sempre la propria partita: in casa, in trasferta e a prescindere dagli avversari. Però devi considerare chi hai di fronte, anticipare lo sviluppo della gara e interpretarla. Prendiamo quella con la Lazio: sapevamo che portavano tanti giocatori a centrocampo e chiudevano le linee di passaggio per sfruttare eventuali nostri errori e ripartire, così abbiamo studiato una tattica adeguata.
Birsa trequartista o regista avanzato? È cambiata la sua interpretazione del ruolo, partecipa molto di più. E gli chiedo cose diverse, come la ricerca delle seconde palle o l'apertura dello spazio per gli inserimenti della mezzala. Mi ha stupito il modo in cui si è adattato a un ruolo che per lui è nuovo.
Turnover? o una rosa omogenea, ognuno può essere titolare. Io devo sfruttare tutti, così stimolo una sana competizione. Castro? Ha qualità, ma lavora tantissimo: un giocatore moderno. A Catania fu preso come attaccante esterno, ma già allora compresi che si addice di più al ruolo di mezzala perché ha tempi negli inserimenti e grandi doti aerobiche.
Milan? Mancano ancora molti giorni e Montella è già abbastanza bravo: non ha bisogno di aiuti".