Massimiliano Allegri come Antonio Conte
Chi nelle stanze bianconere leggerà questo titolo, magari, sobbalzerà per lo stupore. Sorriderà l'allenatore juventino, lo farà quello del Chelsea. Però la provocazione fa rima con elogio e con applauso. Racconta del carattere di Massimiliano Allegri che non ha avuto timori reverenziali e che è cresciuto a tal punto da avere un atteggiamento e un comportamento degno del miglior Antonio Conte. A microfoni accesi ha avuto forza e fermezza. Nello spogliatoio ha avuto l'appoggio dei senatori, dei giocatori. Leonardo Bonucci è ragazzo talmente intelligente da aver capito e imparato la lezione, perché altrimenti non potrebbe essere. Della trasferta portoghese restano immagini chiare e nitide.
Bonucci in panchina durante il walk around. Bonucci su uno sgabello incupito, con la dirigenza festante. Bonucci che allenta la tensione e che esulta con Nedved e compagnia festante. Bonucci che si allena da solo, coi compagni già negli spogliatoi. Allegri che esce vittorioso, dalla sfida. Che però deve essere chiusa qui, come fu quella tra Antonio Conte e Arturo Vidal. Sono storie simili, di due tecnici che nella forza e nel carattere si assomigliano.