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Mercato bocciato. Il peggiore degli ultimi anni

Mercato bocciato. Il peggiore degli ultimi anniTUTTO mercato WEB
L'arrivo di Morata a Torino
© foto di Giulia Borletto/TuttoMercatoWeb.com
sabato 26 luglio 2014, 07:452014
di Andrea Losapio

Siamo solo all'inizio. Il ventisei luglio non è un buon termine di paragone rispetto ai mercati precedenti, ma ci si può orientare con una specie di bussola nella tempesta che il tourbillon di nomi continua a dare. Le grandi hanno i loro problemi, c'è chi spende ma si fa controriscattare, c'è chi prende tutti che tanto c'è spazio, c'è pure chi rischia di fare matrimoni con fichi secchi. Chi è bloccato, chi continua a litigare con agenti e calciatori, chi deve prima cedere e poi acquistare.
Partendo dalla Juventus, colpita con forza dall'addio di Antonio Conte ma che ha già mosso le prime pedine sul mercato. L'arrivo di Coman è ottimo in prospettiva - ma non tutti sono Pogba - mentre quello di Morata fin da subito. Se non fosse per l'infortunio che lo bloccherà 50 giorni, lo spagnolo deve fungere da alternativa (e magari prendere il posto) di Llorente, dove l'anno scorso vero ricambio non c'era. Evra non ha una carta d'identità verde dalla sua - e forse poteva essere investito meglio il piccolo gruzzolo - infine servirà una quinta punta che non sia un soprammobile. Dipenderà molto dalle cessioni a metà campo ma Pereyra non può essere l'eventuale erede di un Vidal.
La Roma, arrivata seconda, sta tentando di colmare il gap esistente - ancora - con la Juventus. Ashley Cole al Chelsea aveva chiuso un ciclo - e anni fa non sarebbe arrivato - mentre Ucan è un ottimo giovane, e come tale va aspettato. Il colpo Iturbe è sensazionale ma sarà da rivedere dopo un anno straordinario, infine Astori è una pugnalata inferta all'altra metà della Capitale.

Manca ancora qualcosa, ma non è arrivato nessun nome incredibile.
L'Inter sta operando con intelligenza, prendendo Medel in mezzo al campo e finalmente liberandosi di tutti i senatori dall'ingaggio enorme che ne bloccavano i possibili utili. Certo, i vari mutui per Dodò e Mvila rischiano di bloccare in un secondo tempo, ma serve un istante team che possa lottare per arrivare in Champions League. Almeno in due anni, dipenderà da Balanta e Osvaldo: altri due colpi e i nerazzurri possono sperare in un terzo posto.
Il Napoli ha preso Koulibaly e Michu, due grandi alternative per i titolari, ma manca uno che faccia fare il salto di qualità (Rojo andrebbe benissimo) alla difesa. A centrocampo cambierebbe solo con l'arrivo di Mascherano, e De Laurentiis farebbe bene a investire qualcosa per pareggiare il livello delle principali grandi. La Lazio litiga con agenti e calciatori - pure se ha già concluso qualche pedina come Djordjevic o Parolo - ma pure con le società, la Fiorentina ha tanti esuberi da piazzare e una star planetaria come Cuadrado che però non ha offerte da capogiro. Infine, dulcis in fundo, il Milan: bloccato da Balotelli, ha richieste per El Shaarawy, ma alla fine dovrà mettere mano al portafogli per sognare un'annata diversa da quella dell'anno scorso. Il 3-0 con l'Olympiakos è il campanello d'allarme: non ascoltarlo non sarebbe la mossa giusta e, anzi, sarebbe il preludio a quello che è successo con la nazionale italiana. Perché esaltarsi nelle difficoltà non è sempre semplice. Soprattutto se la qualità manca.