Mexes, da emarginato a valorizzato. E il Milan pensa a tenerselo
Da emarginato a rispolverato, rivalutato, infine valorizzato: la parabola 2014-15 di Philippe Mexes si può sintetizzare così. Il francese era stato praticamente messo alla porta, per un contratto decisamente troppo pesante in relazione alle prestazioni nelle 3 stagioni in maglia rossonera.
Con la batteria di difensori iniziale formata da Alex, Rami, Bonera e Zapata il francese non è mai stato preso in considerazione, sebbene al netto di alcuni cali di concentrazione che hanno causato non pochi problemi al Milan, Mexes ha dimostrato qualità superiori a tutti i suoi compagni di reparto.
Il trofeo Berlusconi, che per incassi può essere considerato un flop, è stato il trampolino di (ri)lancio per il giocatore, che ha convinto Inzaghi a schierarlo contro la Sampdoria, fornendo una buona prova. Tanto da essere non solo titolare, ma persino capitano nel derby, a riconoscere anche una personalità che in una squadra come questo Milan serve come il pane.
Le sue dichiarazioni d'amore nei confronti della maglia rossonera e della voglia, nonostante nessun successo e qualche caduta a vuoto, di restare a vita non sono rimaste indifferenti alla Società, che si è resa conto che la qualità in difesa è merce sempre più rara e uno come Mexes va tenuto stretto.