Mihajlovic ed Eto'o: una storia con un finale già scritto. Da tempo
Che Samuel Eto'o non avesse un carattere facile lo si sapeva da tempo. Che pure Sinisa Mihajlovic non sia un cuor d'agnello, altrettanto. Il camerunese ha litigato col Real Madrid, ha rotto con Guardiola, si è preso del vecchio da Mourinho e pure con lui il rapporto non è dei migliori. E' andato in Daghestan per prendere l'ingaggio più ricco della storia del calcio e, tra i vezzi vari ed eventuali, implorò una vigilessa di abbonargli una multa ed anche ora si è presentato in francese e non in italiano. Mihajlovic, pure lui, è tipo tosto. I litigi con Mutu, Vieira, l'esclusione di Ljajic dalla Nazionale perché non cantava l'inno, le parole dure e non ultima la strattonata a Regini. Per questo, carattere forte contro spirito tosto, le strade erano due. O un amore spassionato, immenso ed infinito.
Oppure una rottura immediata, che la società cerca giustamente e sapientemente di sottacere. Però questa via, quella ora intrapresa, perché Mihajlovic non fa saldi e sconti a nessuno, porterà il colpo da cinema ad un'uscita anticipata e questa è la sensazione. La Cina è pronta a riaccoglierlo in estate, così come i New York Cosmos e, se potranno ribadire una maxi offerta, pure in Egitto son pronti a coprirlo d'oro. Perché Eto'o, volenti o nolenti, è sempre Eto'o. Ma Mihajlovic non guarda in faccia nessuno. E' un duro che premia il merito. E, per lui, Samuel dal Camerun, adesso, non ne ha.