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Milan, 485 milioni per tornare grandi. Sognando Ibra, Romagnoli e Witsel

Milan, 485 milioni per tornare grandi. Sognando Ibra, Romagnoli e Witsel TUTTO mercato WEB
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
giovedì 30 luglio 2015, 08:302015
di Ivan Cardia

Ieri è stata una giornata decisiva per il futuro del Milan. Senza concreti risvolti nell'immediato, perché l'annunciata cessione del 48% delle quote societarie all'imprenditore thailandese Bee Taechaubol, che porterà nelle casse rossonere 485 milioni di euro, non è ancora nero su bianco. Servirà qualche giorno per la redazione del contratto e i relativi adempimenti burocratici, ma l'affare può darsi ormai per certo, nonostante qualche incertezza internazionale sulle effettive disponibilità economiche del compratore e il valore, per molti esagerato, di una percentuale tutto sommato minoritaria delle azioni milaniste. Al netto di tutto ciò, da B. a mr B. il passo sembra abbastanza breve e l'ingresso in società di Taechaubol non si limiterà a dare nuovo respiro alle finanze meneghine, cambiando il volto del mercato rossonero. Non certo fermo, per carità, ma a cui manca la classica ciliegina sulla torta, già individuata e già ben delineata nel suo profilo: quello, ingombrante per certi versi, di Zlatan Ibrahimovic. Il ritorno dell'attaccante svedese, che lascerà il PSG solo dopo aver giocato il Trophée des champions 2015, la Supercoppa di Francia, contro il Lione, non è necessario dal punto di vista tattico: basterebbero Carlos Bacca e Adriano Luiz, dicono in tanti. È però questo il colpo, mediatico più che tattico, scelto per il rilancio dopo qualche anno di appannamento: un arrivo non da poco, il cui costo, contando il prezzo da pagare ai transalpini e lo stipendio di Ibra per i prossimi 2-3 anni, si aggirerà sui 50 milioni di euro. Cifra che, sembra banale ma non lo è, il Milan spenderà molto più volentieri dopo aver incassato quella promessa da Bee.

Da un acquisto milionario all'altro, il vero colpo necessario alla squadra di Sinisa Mihajlovic riguarda invece la difesa: anche qui, da Galliani in giù la dirigenza rossonera non sembra intenzionata a cambiare obiettivo. Alessio Romagnoli, difensore centrale della Roma, è l'uomo giusto, o almeno quello individuato come tale, per riscattare la difesa, raccogliendo in maniera ideale il testimone lasciato libero ormai troppi anni fa da Alessandro Nesta, anche lui arrivato dalla Capitale, ma sponda Lazio. A qualsiasi costo: i giallorossi, che sul giovane cresciuto nel vivaio puntavano parecchio, hanno fiutato l'affare e sotto i 30 milioni di euro non scendono. Finora il Milan è arrivato ad offrirne 25, con quasi 500 milioni di euro in più nelle casse societarie un piccolo ritocco non farà certo la differenza; più modiche le richieste del giocatore per quanto concerne l'ingaggio, ma anche qui il costo complessivo dell'affare si aggirerà sui 50 milioni di euro. Quasi il doppio sono invece quelli che chiede lo Zenit San Pietroburgo per Axel Witsel: individuato dalla Juventus come possibile erede di Arturo Vidal in un primo momento, il belga al momento è un obiettivo soprattutto del Milan. Non perentorio come nel caso di Ibrahimovic e Romagnoli, anche perché la richiesta del club russo, chiarita dal dg Maxim Mitrofanov, ammonta a 100 milioni di euro: probabile che trattando si possa scendere, ma la società della Gazprom non ha certo bisogno di liquidità nell'immediato e d'altra parte i 20 milioni ipotizzati dalla stampa italiana, per un giocatore pagato 40 tre anni fa, sembravano davvero troppo pochi. La situazione di Witsel, al momento, è molto diversa da quelle di Ibra e Romagnoli: nessuna promessa ai tifosi, nessun colpo già deciso, il belga piace ma potrebbe rimanere un sogno. Facile però immaginare che il Milan possa tornare all'attacco, incassate le nuove disponibilità e magari ceduto qualche esubero: d'altra parte, con 485 milioni di euro in più, il futuro sembra davvero più roseo. Pardon, rossonero.