Milan, in attesa del closing sarà un mercato a costo zero

La Supercoppa italiana conquistata a Doha ha riportato il sorriso all’interno dello spogliatoio. Come ha detto il capitano di questa squadra, Ignazio Abate, dopo anni di sofferenza il Milan è tornato ad alzare un trofeo e a vivere un Natale più sereno. Può essere l’inizio di un nuovo ciclo ma bisogna anche fare i conti con la realtà. In questo momento a livello societario c’è ancora molta incertezza, i cinesi che vogliono acquistare il Milan dopo aver versato la seconda caparra da cento milioni, devono trovare altri capitali prima del closing del tre marzo prossimo. Gli investitori non saranno svelati perché c’è un patto di riservatezza e molti di loro sono anche vincolati alle autorizzazioni concesse dal governo cinese. Se le otterranno, allora faranno parte dalla cordata che andrà ad acquistare il Milan.

AUTORIZZAZIONI - Il problema più grosso è proprio questo. Come spiegato da YongHong Li, presidente di Sino Euro Sports, il governo cinese ha aumentato le restrizioni sulle esportazioni dei capitali all’esterno e per questo non è stato facile acquistare il club entro il 13 dicembre scorso, data di scadenza del contratto preliminare firmato in agosto. È servita una proroga di tre mesi, in cui la cordata proverà a chiudere questo complicato affare.

MERCATO - Nel frattempo non ci saranno sogni di gloria per il mercato invernale. Il Milan dovrà avere il bilancio in perfetta parità tra cessioni e acquisti, per questo ogni singola operazione dovrà essere ponderata ma soprattutto condivisa tra Galliani e Fassone. Bisognerebbe prima vendere, poi con ciò che il Milan riuscirà a ricavare dalle cessioni, provare a rinforzare la rosa di Montella. Non sarà facile ma la cordata cinese vorrebbe tenere i conti in ordine prime del suo ingresso in società così insieme a Fininvest hanno pattuito di non spendere nel mercato di gennaio. Gli investimenti, qualora dovesse arrivare il passaggio di proprietà, ci saranno nel mercato estivo.