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Milan, lo stop alla Cina di Berlusconi: il Milan deve rimanere italiano

Milan, lo stop alla Cina di Berlusconi: il Milan deve rimanere italianoTUTTO mercato WEB
© foto di Stefano Porta/PhotoViews
venerdì 6 maggio 2016, 20:152016
di Simone Lorini

Suona quasi come una "chiamata" a Giorgio Squinzi, patron del Sassuolo ma tifoso rossonero reo confesso. Silvio Berlusconi, ha parlato con cautela ma senza peli sulla lingua, al suo solito. Nel suo commento "social" il patron si è infatti augurato un futuro ancora tricolore per il suo giocattolo, appetito da interessi cinesi: "Dopo 30 anni che abbiamo festeggiato a champagne e caviale, potremmo anche sopportare con più eleganza un digiuno che sarà passeggero. Infine, a chi mi dice che bisogna vendere, rispondo: ci sto provando da un anno, ma vorrei lasciare il Milan in buone mani e che gli garantiscano un futuro da protagonista. Preferibilmente in mani italiane" sono state le sue parole.

Un desiderio espresso velatamente ma allo stesso tempo con decisione: stop alla Cina, messaggio a tutti gli imprenditori italiani interessati al bene del club. Perché se si arriverà alla cessione, sarà solo per aumentare prestigio e chance di competere ad altissimi livelli di un club abituato a pasteggiare con "caviale e champagne", per citare ancora delle parole del patron. Un anno di tentativi, non andati a buon fine: e la delusione per il fallimento della trattativa con Bee Taechaubol traspare nelle parole di Berlusconi, ora intenzionato a vederci chiaro prima di permettere ad altri soggetti di farsi pubblicità con l'impresa che più ama e che tante gioie gli ha regalato.