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Morata e Tevez: la rivincita contro chi li ha rifiutati

Morata e Tevez: la rivincita contro chi li ha rifiutatiTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
mercoledì 6 maggio 2015, 11:002015
di Raimondo De Magistris

Un'esultanza appena abbozzata dopo il gol più importante (fino a questo momento) della sua carriera. Un pugno al cielo molto composto dopo aver castigato il suo Real Madrid per la prima volta da avversario. Alvaro Morata ha reagito così alla rete che ieri sera ha sbloccato le danze allo Juventus Stadium. La squadra di Allegri s'è imposta 2-1 nella semifinale d'andata di Champions League e lui ha messo a segno la rete del primo vantaggio. Un tap-in semplice semplice dopo la respinta corta di Casillas sul tiro velenoso di Tevez. Lo spagnolo come forma di rispetto nei confronti del club nel quale è cresciuto ha deciso di lasciar gioire gli altri, anche perché nel Real Madrid in futuro potrebbe tornarci e quella dei blancos è pur sempre una camiseta che ha vestito fin dai 16 anni.
Eppure, una reazione del genere era tutt'altro che scontata perché il Real Madrid la scorsa estate l'ha di fatto scaricato. Dopo una stagione trascorsa tra pochi minuti e una media gol altissima, pari a quella di CR7 e Messi, l'attaccante spagnolo aveva chiesto ad Ancelotti di uscire dall'ombra di Karim Benzema. Dalla sua aveva il pubblico e l'opinione pubblica, oltre alle prestazioni da protagonista con l'Under 21 spagnola, ma queste credenziali non bastarono a convincere il manager italiano che avallò la sua cessione alla Juventus. Morata è così dovuto andare altrove per mettere in mostra le sue qualità. Nemo propheta in patria. A Torino ci mette qualche mese per scavalcare Llorente nelle gerarchie di Allegri, ma adesso che è il titolare al fianco di Tevez segna con quella regolarità che a Madrid sono solo riusciti a intravedere.


Altro giro, altro giocatore: Carlos Tevez. Il migliore in campo ieri sera allo Juventus Stadium. Lui la camiseta blanca nemmeno l'ha indossata perché fu prima trattato e poi scartato. "Trattammo il suo acquisto quando giocava ancora nel Manchester United", ha ammesso un paio di giorni fa l'ex direttore sportivo del Real Madrid Predrag Mijatovic. Nel 2008 qualche timido approccio, ma fu l'anno dopo quello nel quale l'Apache fu davvero vicino al club spagnolo. Il calciatore scuola Boca era pronto a mettere fine alla sua avventura allo United e il Real era alla ricerca di un nuovo attaccante. Parte la trattativa per l'Apache, ma si chiude quella per Karim Benzema allora in forza all'Oympique Lione. L'argentino sedotto e abbandonato dal Real decide così di non cambiare città, ma solo squadra. Passa al Manchester City, quattro anni e poi l'approdo in Italia. Nella prima stagione fa la differenza solo in Serie A, nella seconda mette a ferro e fuoco anche le difese europee. Ieri è toccato al Real Madrid, squadra colpita e affondata da attaccanti che lei stessa ha rifiutato.