Mou in solitaria, Inter lontana in Serie A. E la 'Friends Arena' diventa una beffa
Champions League ormai un miraggio? Probabilmente sì. L'Inter gioca bene a Torino, forse concede troppo, ma la prestazione c'è. La squadra non molla, va avanti e poi sotto, ma recupera immediatamente, andando vicinissima al gol-vittoria in più di un'occasione (vedi le chance sprecate da Perisic nel finale). La mira non è però perfetta, inevitabile chiudere sul 2-2 e tornare a Milano con un pareggio inutile. Anzi, un pareggio che sa tanto di sconfitta e che allontana quasi definitivamente il terzo posto.
Questa la logica conseguenza dopo aver regalato alla concorrenza un girone, in pratica utopico immaginare di vincerle tutte, nonostante il grandissimo lavoro svolto da Stefano Pioli dal momento del suo arrivo. Allo 'Stadio Olimpico Grande Torino' la solita qualità offensiva (Icardi in chiaroscuro), ma qualche crepa di troppo in fase di copertura (e non è un caso che la società stia cercando un grande centrale). Una partita comunque bellissima dal punto di vista estetico che ha regalato tante emozioni, ma che in fin dei conti porta un punto che non serve a nessuno. Soprattutto ai nerazzurri, ora a -5 da un Napoli che scenderà in campo alle 12.30 nella certamente non impossibile trasferta di Empoli con l'obiettivo di staccare e andare a +8. E ora?
Il terzo posto è nettamente più lontano, probabilmente servirà entrare sin da subito nell'ottica che la competizione europea della prossima stagione sarà ancora quella Europa League tanto snobbata nei gironi di quest'anno. Un sacrilegio considerando che oggi il solo Manchester United è l'unica, vera big ancora in corsa. Forse (ma questo nessuno potrà mai saperlo) sarebbe stato meno complicato arrivare alla 'Friends Arena' di Solna, sede della finale del prossimo 24 maggio, piuttosto che centrare e concludere positivamente questa disperata rincorsa in campionato. Quasi un paradosso.
Ancora nove partite, ovviamente da vincere per non aver alcun rammarico. Almeno per quanto riguarda la gestione attuale. Perché, per quanto il pre, erano e restano troppi. E quella Svezia ora così lontana (e forse mai realmente desiderata), fermandosi un attimo e riflettendo ci si accorge che, quasi sorprendentemente, assume il valore della beffa. Roma fuori, Mou in solitaria. Verrebbe da pensare: "Quanto sarebbe bello scendere in campo alla 'Friends Arena'...".