Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Napoli, Benitez: "Gabbiadini il futuro. Higuain nuovo leader dopo Reina"

Napoli, Benitez: "Gabbiadini il futuro. Higuain nuovo leader dopo Reina"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
venerdì 27 marzo 2015, 21:582015
di Luca Bargellini

Rafael Benitez, tecnico del Napoli, è stato ospite di GazzettaTv all'interno della trasmissione 'Condò Confidential'. Ecco le sue parole:

Sull'avventura al Liverpool: "Non solo la curva, ma tutta la città è sempre vicina alla squadra. Si sente la passione e la voglia di difendere la squadra. L'affetto è molto e ho un grande rapporto con loro".

Cosa è successo nell'intervallo di Milan-Liverpool durante la finale di Champions sul 3-0 per i rossoneri? "Ho pensato sia all'aspetto tecnico, al passaggio alla difesa a tre, ma anche a quello emotivo. Ho detto ai ragazzi di stare sempre a testa alta, perché quella finale era conquistata con merito. La maglia del Liverpool merita di essere onorata fino alla fine".

Sulla rimonta del Valencia contro l'Espanyol? "Fu la svolta. Da li puoi riuscimmo a vincere il campionato".

Il Milan voleva ritrovare il Liverpool nella seconda finale di Champions. Lo stesso valeva anche per i Reds? "Molti si ricordano di Istanbul, ma abbiamo giocato meglio la seconda che forse avremmo meritato di vincere più della prima".

Sulle molte vittorie nelle coppe: "Ho sempre avuto la fortuna di allenare grandi squadre, ma anche la sfortuna di affrontare formazioni migliori sul piano economico. Questo ha influito nelle vittorie del campionato".

Se sento le vittorie delle mie squadre? "Sì perché conosco il lavoro che facciamo, anche sui rigori. Anche contro il Milan in Champions sapevamo dove avrebbero tirato".

Come si arriva in ambienti vincenti dopo grandi successi?
"Ogni situazione è diversa, ma devi avere fiducia nel tuo lavoro. In ogni caso ho sempre parlato con qualche giocatore per capire cosa volevano fare. Sono tutte cose di cui io tengo conto al momento della scelta".

Se mi manca fare il manager all'inglese? "Io per gran parte della mia carriera ho fatto l'allenatore più che il manager. Serve tanto il supporto dei collaboratori e in ogni caso a Napoli sto lavorando molto bene con Bigon e De Laurentiis".

David Lopez l'esempio della mia idea di calcio?
"Quando lavoriamo sul mercato con Bigon stiliamo una lista di giocatori che possono fare al caso nostro. Nel caso di David Lopes lui rappresentava in sintesi ciò di cui avevamo bisogno".

Il passaggio dal 4-4-2 al 4-2-3-1? "A Liverpool con Gerrard e Torres ho trovato la coppia perfetta. Da li ho sviluppato questa idea di gioco".

Cos'è successo a Torres? "E' un giocatore di altissimo livello e tutti si aspettano lo stesso rendimento in ogni occasione. Non è però semplice. A Liverpool ha fatto bene, la squadra giocava per lui".

L'eliminazione al preliminare con il Bilbao il momento più complicato della mia avventura al Napoli? "Ho parlato tanto con i giocatori, compreso da Higuain. Piano piano Gonzalo ha ritrovato la sua mentalità, la sua voglia di vincere e questa è stata la chiave per ripartire".

L'addio di Reina? "Stiamo parlando di un bravo portiere, ma Pepe era soprattutto uno spagnolo napoletano. Ha una mentalità molto simile a quella della città. Questo lo porta ad essere amato dai tifosi e seguito dallo spogliatoio".

Insigne trequartista centrale? "Se ne parla ma chi lo dice non lo conosce bene. Lorenzo è veloce e sa saltare l'uomo. Ha velocità e resistenza e questo lo porta ad essere utile sull'esterno. Lui segnerà di più in futuro, è giovane e ha tempo".

L'arrivo di Gabbiadini? "Al di là della qualità del suo sinistro Manolo è un ragazzo che vuole imparare e questo dimostra che il futuro è suo".

Lo studio dell'avversario? "Tutti dobbiamo sapere ciò che fanno, ma poi quello che conta è il tuo lavoro. Dobbiamo sapere la nostra forza. La priorità è il nostro gioco lavorando sui punti deboli".

Perché non vivo a Napoli? "Mi piace dare il 100% per la società per cui lavoro. L'albergo vicino al Centro Sportivo era la soluzione logisticamente migliore per la mia quotidianità. Mi piace Napoli perché mi ricorda Madrid".

In futuro il Real Madrid o la Nazionale spagnola? "Sono stato tanti anni al Real, ma la Nazionale è un'opzione per la fine della carriera".