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Napoli-Benitez, perché non fare chiarezza? Due anni fa era diverso

Napoli-Benitez, perché non fare chiarezza? Due anni fa era diversoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 26 marzo 2015, 11:002015
di Raimondo De Magistris

La questione, inizialmente, doveva essere risolva a Dicembre, subito dopo la Supercoppa poi vinta ai rigori contro la Juventus. In programma dopo la fatica di Doha c'era un summit tra Aurelio De Laurentiis e Rafael Benitez per fare chiarezza, in un senso o nell'altro, sulla panchina del Napoli. L'incontro avvenne, seppur con qualche giorno di ritardo, ma non portò ad alcuna soluzione. Si decise di non decidere, procrastinando così una scelta che quest'anno sta facendo discutere quasi quanto ciò che accade in campo.
Già, perché col passare delle settimane in casa Napoli il futuro di Rafael Benitez è argomento di discussione sempre più frequente, soprattutto se di mezzo c'è una pausa per le Nazionali e un Castel Volturno chiuso fino a lunedì prossimo. Nessuno parla, ma tutti si muovono. Effettua sondaggi il Napoli, che spera in un accordo con Luciano Spalletti - in scadenza con lo Zenit - e sonda il campo per gli allenatori che si stanno mettendo in mostra in questa Serie A, quindi Mihajlovic, Montella e Di Francesco. Si muove anche Benitez, che soprattutto quando parla alla stampa straniera lascia intendere di essere aperto a qualsiasi soluzione per il futuro. Una situazione che col passare delle settimane sta diventando sempre più fastidiosa, anche perché nel momento decisivo del campionato il Napoli invece di accelerare ha alzato il piede dal pedale e in sei partite dall'obiettivo secondo posto è precipitato al quinto, con le due romane adesso abbastanza staccate.


Inevitabile il ritorno alla mente di due stagioni fa, quando tutti sapevano ma nessuno si esponeva pubblicamente. Mazzarri fino alla fine non svelò quali erano i suoi piani. "Possibile per me un anno sabbatico", disse l'allenatore toscano solo a stagione ultimata. Salvo poi accordarsi con l'Inter in poche ore.
Allora la vicenda fece molto discutere ma il Napoli - rispetto a ora - si giocava molto meno. Dopo 28 giornate era già secondo (ma troppo lontano dalla Juve per puntare allo Scudetto) e fuori da tutte le Coppe. Adesso invece è in lotta su tre fronti e questo clima di incertezza potrebbe solo penalizzare gli azzurri in vista degli ultimi due mesi. Meglio un patto chiaro piuttosto che continue frasi di circostanza.