Napoli, Sarri: "Mercato? Non m'interessa, Sassuolo più brillante"

Attraverso i microfoni di Sky Sport, il tecnico del Napoli Maurizio Sarri ha analizzato la sconfitta contro il Sassuolo: "L'avversario era più brillante, s'è visto dopo i primi minuti. Nel precampionato abbiamo palesato cali d'intensità. Dobbiamo migliorare molto, anche se nella ripresa abbiamo fatto meglio. Abbiamo perso quando pensavamo di aver preso la gara in mano. Però è meglio perdere con questo gioco, che pareggiare col gioco fatto nel primo tempo".

Il cambio di Higuain con Gabbiadini? "O si cambia il calendario internazionale o non si può fare altrimenti. Ha giocato fino al 15 luglio con l'Argentina, è arrivato con noi a fine luglio. Il problema del calendario internazionale è enorme, lascerò a breve tanti calciatori per le Nazionali. Quando torneranno, se dovessero farsi male, sarà colpa mia. È una situazione da rivedere profondamente. La storia delle Nazionali mi va giù da anni, non ce la faccio".

Il cambio del trio d'attacco a gara in corso? "Insigne ed El Kaddouri hanno fatto il trequartista, credo possano farlo. Per Lorenzo è il primo anno, Omar lo fa da tempo. Avanti abbiamo sei calciatori importanti, è normale variare. Poi ci sono Higuain e Gabbiadini che non sono al top, mi sembra naturale che non facciano 90' in campo".

Come sta lavorando sul tiro in porta di Insigne? "Aspettiamo, spero e credo che possa segnare più di 7-8 gol. Deve migliorare nell'ultimo passaggio, ma ha margini di miglioramento enorme. Farà anche gol da fuori, poi segnerà più facilmente qualora dovesse imparare ad attaccare la profondità".

Il primo gol subito? "Il secondo gol è uguale, la stessa identica situazione. In questo dobbiamo migliorare, siamo indietro. Abbiamo letture errate, ma temevo la loro capacità di attaccare la profondità. Siamo una squadra in costruzione".

Rinforzi in sede di mercato? "Non me ne può fregare di meno, io penso solo a lavorare per fare in modo che la difesa non faccia gli errori idi stasera. Il mercato è il rifugio di tutti, chi non sa parlare di calcio parla di mercato. Credo che il lavoro conti, per questo voglio parlare di calcio".