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Neto e la nuova gestione dei portieri. In Europa non sempre ha pagato

Neto e la nuova gestione dei portieri. In Europa non sempre ha pagatoTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 22 settembre 2015, 18:182015
di Gaetano Mocciaro

Quando Neto ha firmato per la Juventus era chiaro che la gestione dei portieri in questa stagione sarebbe stata diversa. Anche la Vecchia Signora ha voluto cavalcare l'onda delle big europee degli ultimi anni, togliendo una delle storiche certezze del gioco del calcio: quella dove il turnover è applicabile ovunque, anche in porta. Quindi via alla spietata concorrenza interna: il Barcellona ci ha vinto campionato e Champions League alternando Bravo e Ter Stegen; l'Atletico Madrid prosegue col dualismo Moya-Oblak; il Paris Saint-Germain quest'anno ci prova con Trapp e Sirigu e l'Arsenal con Cech e Ospina.

Prendiamo il Bayern, con Pepe Reina che ha fatto armi e bagagli dopo un solo anno per tornare al Napoli, dopo aver fatto panchina tutta la stagione a Manuel Neuer. O Iker Casillas, bandiera ammainata a Madrid in favore di Keylor Navas. Senza dimenticare il già citato Cech, che ha lasciato il Chelsea dopo 11 anni, perdendo il duello col più giovane Courtois.

Per questo quella di Neto è una vera e propria sfida, considerato come il vecchio Gigi Buffon abbia dimostrato ancora una volta di essere in grande forma. Poteva essere titolare alla Fiorentina, rinnovando. Oppure alla Sampdoria, che l'avrebbe accolto in prestito. Ha scelto di giocarsi le sue carte alla Juventus, nonostante tutto. Contro il Frosinone la prima occasione da sfruttare.