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No a Jackson Martinez, sì a Duvan Zapata. Per la Champions non basta

No a Jackson Martinez, sì a Duvan Zapata. Per la Champions non bastaTUTTO mercato WEB
venerdì 4 ottobre 2013, 07:452013
di Andrea Losapio

L'acquisto di Gonzalo Higuain, alla fine di luglio, sembrava solamente l'inizio dei fuochi d'artificio. Ferragosto era ancora lontano, ma il Napoli era pronto a mettere le mani su Jackson Martinez, centravanti della nazionale colombiana e del Porto. Bottega cara, quella lusitana, da cui nessuno può scappare se non previo pagamento di moneta sonante. Succede così che i 30 milioni offerti dai partenopei non sono abbastanza, qualche piccolo rialzo ma niente di così sostanziale da avvicinare i 40 milioni richiesti dai Dragao. Il grande colpo rimane quello del Pipita e, alla fine, giocando a una punta non servirebbe un altro cannoniere di grande statura internazionale.
Va da sé, però, che quando manca Higuain qualcosa possa incepparsi. Contro il Genoa Pandev ha costruito gioco e segnato due reti, ma a fare il centravanti vero ci pensava l'altro colombiano, più giovane e arrivato dall'Estudiantes di La Plata, ovverosia Duvan Zapata. Che forse non è ancora pronto per essere la prima alternativa per un attacco atomico come quello azzurro.

Il sudamericano è arrivato dopo avere praticamente firmato con il Sassuolo - che poi ha virato completamente obiettivo - per una cifra decisamente inferiore rispetto a quella stanziata per Jackson Martinez. Dove siano andati a finire i soldi rimanenti non è dato sapere, possibile - quasi certo anzi - che vengano utilizzati come tesoretto di settembre, soprattutto in caso di passaggio del turno in Champions League.
Appunto, è la Coppa a fare la differenza. Perché in Italia un Higuain - con Pandev prima riserva - forse può bastare, mentre in Champions è tutto diverso. La scoppola con l'Arsenal è lì a dimostrarlo. Perché è vero che mancava Higuain a Benitez, ma ai londinesi mancavano Vermaelen, Rosicky, Diaby, Podolski, Walcott e compagnia cantante. Inutile dire che manchi qualcosa, non solo in attacco. Ma i fuoriclasse valgono ancora a qualcosa, averne uno in più è sempre la mossa azzeccata.