Nove sconfitte di fila e il test della verità

Undicesimo comandamento, arrangiarsi. Devono avere pensato questo i dirigenti del Banik Most, squadra di seconda serie ceca implicata in una delle peggiori serie di sconfitte consecutive della propria storia. Nove, per l'esattezza, dopo che nelle prime 16 giornate il club aveva guadagnato 15 punti. Non certo un rendimento record, ma in linea con l'obiettivo salvezza. Peccato che la striscia di sconfitte - prendendo anche tre gol dal Kolin ultimo in classifica - abbia insospettito la dirigenza del club, tanto da chiedere ai propri giocatori la possibilità di sottoporsi alla macchina della verità. Il motivo? La possibilità che i calciatori possano avere venduto le partite, anche a causa della crisi del Banik che costringe la società a non pagare i propri tesserati da marzo scorso.

Così i calciatori si sono rivolti alla FIFPro, l'organismo che li tutela, per denunciare una pratica che non sarebbe propriamente corretta. Da una parte chi non deve nascondere nulla potrebbe tranquillamente sottoporsi, d'altro canto la macchina della verità non ha certezza, né statistica né assoluta, e quindi potrebbe pure non funzionare e non essere tarata correttamente per le risposte dei giocatori. Che valore potrebbe avere il parere di una macchina?
C'è però un precedente che fa pensare, perché è la seconda volta in due anni che il Banik Most rischia la retrocessione dopo una serie di nove sconfitte consecutive. L'anno passato, il 21 maggio contro il Frýdek-Místek, si concludeva un periodo nero, poiché già dal mercoledì successivo arrivava l'affermazione contro il Ústí nad Labem, con un 2-1 che lanciava verso un finale infuocato: 3 partite, 9 punti, e salvezza. Stavolta difficilmente arriverà, e il Banik - in prima divisione dal 2005 al 2008 - nella prossima stagione giocherà in terza serie.