Okaka per Pazzini, ma rinforzare la difesa?

Il Milan propone uno scambio che, a Genova, potrebbero pure accettare: Giampaolo Pazzini, re per un anno e passa dei cuori sampdoriani, per Stefano Okaka, esordiente (con gol) della nazionale di Antonio Conte. Le caratteristiche sono leggermente differenti, perché Pazzini è più uomo area, abituato ad andare in doppia cifra, sebbene nell'ultima sua stagione milanista (come quella interista, del resto) non abbia inquadrato più di tanto la porta. Okaka invece è più uomo squadra, con le polveri leggermente più bagnate, visto che il suo record di gol sono i sette siglati a Spezia e a Crotone. Non sarebbe però il primo attaccante che esplode - dopo una precocissima carriera - all'alba dei venticinque anni.
Quello che sfugge però è il senso dell'operazione, poiché Okaka probabilmente si integrerebbe al meglio negli schemi di Filippo Inzaghi, che da par suo ha già parecchie frecce al suo arco per la fase offensiva. A meno di stravolgimenti clamorosi, il colosso perugino rischierebbe almeno un periodo di apprendistato prima di dare il meglio di sé, soprattutto a stagione in corso.

E poi non sarebbe il calciatore che sposta gli equilibri in una squadra come il Milan. Purtroppo i rossoneri pagano anni di contratti altissimi, scelte sbagliate e sempre improntate all'attacco. Rami e Alex, gli ultimi due acquisti in difesa, sono arrivati chi con sconti (per incompatibilità caratteriale con l'ex allenatore) chi a parametro zero. Investire in qualche giovane - magari Zappacosta dall'Atalanta - sarebbe un'operazione per dare un futuro, e pure nuova linfa, a una squadra oramai logora, una delle più vecchie del campionato. Oppure un centrocampista di qualità. I problemi del Milan sono tutt'altro che in avanti e, migliorato sensibilmente il portiere, dovrebbero esserci pure degli investimenti in altre zone del campo.