Palermo-Ballardini, altri titoli di coda. Rosanero verso l'aBisso
Quando e se il Palermo retrocederà, noi giornalisti non saremo di certo felici: Zamparini ci dà da scrivere dodici mesi all'anno, ma sempre più raramente per un'intuizione felice o una scoperta di un gioiello alla Dybala o Cavani. Gli avvicendamenti in panchina sono sempre più frequenti, sempre più derivanti da tecnici stanchi, sfiduciati, senza più voglia di affrontare la perenne lotta che è allenare a Palermo. Davide Ballardini aveva chiesto garanzie, aveva fatto buon viso a cattivo gioco quando da Boccadifalco aveva visto uscire Sorrentino, Maresca, Gilardino, Vazquez, Lazaar e Struna, aveva esternato pubblicamente l'esigenza di un portiere superiore a Posavec.
Promesse disattese, acquisti non arrivati, un progetto che sembra più uno smembramento della squadra che l'inizio di una nuova era. La goccia finale, arriva da una intervista, da una prima pagina che non è facile da digerire: "Non mi interessa sia soddisfatto, vediamo cosa farà. Sotto osservazione c'è anche lui. Con tutto il rispetto per Ballardini, avevo contattato Mihajlovic". Firmato, Maurizio Zamparini. Sarà fortunato se il mister deciderà di passarci sopra, evitando di firmare le dimissioni. Quanto a De Zerbi, auguri.