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Paolo Cannavaro: "Sassuolo bella realtà. Napoli? Difficile che torni"

Paolo Cannavaro: "Sassuolo bella realtà. Napoli? Difficile che torni"
mercoledì 24 febbraio 2016, 23:112016
di Marco Frattino

In collegamento da Modena con Sky Sport, Paolo Cannavaro ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito al Sassuolo: "Vivo a Modena, una città a misura d'uomo. Giro in monopattino, a Napoli sarebbe invece un casino (ride, ndr)".

L'assist per Berardi contro l'Empoli? "E' tutto provato in allenamento, abbiamo le prove (ride, ndr). La palla di Sansone era forte, ho dovuto velocizzare. Ma Berardi è stato bravissimo. Mister Di Francesco ci aveva detto di fare lo schema in modo veloce, forse l'abbiamo fatto velocissimo. In allenamento, però, i ritmi erano altri. Lo schema in gara, invece, è stato perfetto".

Quanto pagheresti per cantare sotto la curva al San Paolo? "Sono scene che mi emozionano ogni volta. In sette anni ho vissuto tanti di questi momenti. Ogni volta che vedo certe scene, faccio un tuffo nel passato. Sono sempre rimasto tifoso del Napoli".

Il rapporto con Reina? "Al di là di Pepe, sento quasi tutti i miei ex compagni. E' un motivo d'orgoglio per me, il calciatore va ma l'uomo resta nei loro cuori. Ho sempre dato massima disponibilità ai miei ex compagni di come vivere in una città nuova per loro. Quando si arriva a Napoli, si è un po' spaventati. Poi tutti si innamorano della città. La cosa che mi rende più felice, è avere un rapporto con ancora tanti di loro".

Tuo fratello allenerà mai il Napoli? "Quando un dice Napoli, dice tutto. E' sempre la massima aspirazione, in cuor suo credo ci sia anche questa".

Finirai la carriera al Napoli? "E' difficile, al di là del rapporto col presidente. Non so se le minestre riscaldate funzionano, a volte sì ma altre no. Due anni fa sono state fatte delle scelte. A Sassuolo sono sereno, qui non si accontentano. Mi ha sorpreso questo aspetto, sono in una bellissima realtà. Tuttavia, chiedere a un napoletano se vuole tornare a casa, la risposta sarebbe scontata".

Potresti avere ancora spazio in questo Napoli? "Il modulo di Sarri in fase di non possesso, è simile al nostro. È un tipo di gioco dispendioso ma efficace. Non so se sarei a mio agio, mi è stato detto che nel modulo a quattro non potevo giocare ma sto facendo, forse, quello che non ho fatto dieci anni fa".

Qual è il segreto per un mister che si trova ad allenare a Napoli? "Il segreto è, tante volte, quello di isolarsi. Non credo che Sarri viva momenti di grande tensione, perché a inizio anno non gli è stato chiesto di vincere lo scudetto ma solo di ridare vitalità a una squadra forte che ora è fortissima e in lotta per un titolo. Questo è un aspetto a favore del mister. La squadra c'è, le recenti prestazioni sono comunque confortanti".

Benitez si era isolato? "Non lo so (ride, ndr)".

Chi è Domenico Berardi? "E' una sorpresa, la sua storia ha dell'incredibile. E' stato scoperto su un campo di calcio a cinque, è stato visto in una gara. E' stato preso subito, da quando Di Francesco l'ha visto in Primavera, l'ha subito messo in prima squadra fino a conquistare la Serie A. E' un giovane che ha bisogno di essere seguito e aiutato, dopo l'errore col Genoa ci ha promesso che non farà più sciocchezze. Farebbe del male a sé stesso e alla squadra, è cresciuto. Più maturo, calcisticamente attacca bene gli spazi. Come fanno poche persone, grande merito a lui e a Di Francesco".

Su chi punteresti al Sassuolo per il futuro? "Ci sono tanti calciatori interessanti, come Politano e Sansone. C'è Vrsaljko, che è tra i terzini più forti in assoluto. Poi c'è Acerbi, anche se non più giovanissimo. Ci sono calciatori nel Sassuolo destinati ai grandi palcoscenici".

E' vero che due anni fa piacevi allo Shanghai Shenhua? "Sono state richieste informazioni, sarebbe stato particolare (ride, ndr)".