Parma come il Titanic e quelle parole dure ed amare di Melli

Finchè la barca è andata, l'hanno lasciata andare. Poi, d'improvviso, è affondata. Come il Titanic. D'improvviso, e le parole di un senatore come Nicola Pavarini, che ha vissuto otto anni in gialloblù, da giocatore a responsabile dei portieri del settore giovanile, lo confermano. "Nessuna avvisaglia". Per questo, il transatlantico del calcio, quello con più passeggeri e dunque tesserati del mondo, è affondato in modo inatteso. E molti sono rimasti al palo, pure senza scialuppe. "Ero una voce isolata, urlavo contro il vento -ha detto Alessandro Melli, team manager del Parma che s'è sfogato ed è stato voce di molti, in società-. La gestione della società è sempre stata in mano a Leonardi. Il presidente Ghirardi veniva al campo una volta alla settimana e non sempre. In questi anni non si muoveva nulla che non volesse Leonardi. Io sono in conflitto con lui da almeno due anni buoni".

Amare, le parole di uno che ha avuto tanto ma che ha dato altrettanto, alla realtà di Parma. Ci sono domande alle quali avere risposte è praticamente impossibile avere risposte e sulle quali sta indagando la magistratura. Numeri infiniti di operazioni, di tesseramenti, calciatori che la maglia del Parma non l'hanno mai vestita. Sprofondi nel bilancio. Ed ora un presente che le parole di Melli mettono ancor più alla luce. Il futuro del Parma sembra oramai compromesso, per questi ragazzi però non c'è un domani garantito. E finché la barca è andata, è stata fatta andare. Poi l'iceberg. Poi la verità. Ed il Titanic non è più rimasto a galla. Solo le bugie.