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Pellegrini, battere il Leicester non basta per la riconferma

Pellegrini, battere il Leicester non basta per la riconfermaTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 5 marzo 2015, 07:152015
di Andrea Losapio

Manuel Pellegrini è arrivato a un bivio della sua carriera, e il boia esecutore - nonché avversario primario - è José Mourinho. Lo stesso che gli ricordava che, se fosse stato esonerato dal Real Madrid, certo non sarebbe finito ad allenare il Malaga. E infatti è andato al Chelsea, dove ha prima regalato una Premier all'ex professore di Educazione Fisica cileno, salvo poi dominare, almeno finora, in questa stagione. Più cinque con una partita in meno, praticamente tre gare da sbagliare completamente per sperare che la banda di Pellegrini possa recuperare un titolo oramai perduto.
Perché il Chelsea è squadra troppo equilibrata per rischiare di perdere così tanti punti.

Difesa registrata - e pure con il West Ham si è visto - e un Eden Hazard che sembra sempre di più un fuoriclasse, non a livello di Cristiano Ronaldo e Messi, ma con distanza decisamente ridotta ogni settimana che passa. Diego Costa, animale d'area di rigore, quest'anno sta facendo la differenza, sebbene stia vivendo un ultimo periodo di appannamento: non segna da quasi due mesi, dal 17 gennaio, una doppietta allo Swansea.
Il Manchester City ha battuto 2-0 il Leicester grazie a un super David Silva - e l'oramai solito Milner, che nel nuovo anno ha un altro feeling con il gol - ma Pellegrini continua a rischiare la panchina. E lo farà finché la stagione non sarà finita: non dovesse arrivare almeno una fra la Premier e la Champions - o comunque una buona stagione nella Coppa Campioni - difficilmente verrà riconfermato. Anzi, lo sceicco vorrebbe proprio una dimensione continentale che, dopo l'1-2 contro il Barça di settimana scorsa, rischia di svanire per la seconda volta consecutiva agli ottavi.