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Per vincere non basta sperare. Il Napoli e un mercato fallimentare

Per vincere non basta sperare. Il Napoli e un mercato fallimentareTUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
giovedì 28 agosto 2014, 07:152014
di Andrea Losapio

Piccolo preambolo: pure se avesse vinto ieri sera, nel fantasmagorico San Mames stipato in ogni ordine di posto, il giudizio sul calciomercato del Napoli non sarebbe cambiato di una virgola. Gli azzurri sembravano un gatto che aveva scavalcato il parapetto dell'autostrada per cercare la salvezza. Evitata con maestria le prime carreggiate, aveva pensato addirittura che fosse oramai fatta. Peccato che in quel momento ci ha pensato Britos (e Albiol), con una prestazione ai limiti (bassi) del grottesco, oltre a un Rafael che avrebbe potuto fare di più (ingiusto però metterlo in croce) e una retroguardia che ha sbagliato praticamente in tutte le occasioni.
È vero, come dice Benitez, che la difesa parte dagli attaccanti. Ma se la retroguardia è questa, obiettivamente, che colpa ne ha Higuain se viene bucato un cross, oppure se Aduriz - non proprio Bolt - riesce a uccellare in velocità tre giocatori?
Il problema è che il mercato del Napoli è stato fallimentare. Michu è un buon giocatore, ma non è un rinforzo quando hai già Mertens, Insigne, Callejon, Hamsik e compagnia calciante. Koulibaly si farà, ma poi come titolari hanno giocato i vari Gargano e Britos - non ieri - mentre Maggio sembrava a un passo dall'essere ceduto. In panchina, dietro Higuain, c'è sempre Duvan Zapata, che non è il Jackson Martinez che l'anno scorso sembrava arrivare, mentre De Guzman e David Lopez sono da testare nel campionato italiano.
De Laurentiis parlava del costo di portare Javier Mascherano in Italia.

Probabilmente nemmeno lui avrebbe cambiato le sorti di questa doppia sfida (non c'è la riprova) ma sicuramente avrebbe alzato l'asticella. Invece il Napoli tutto questo non l'ha fatto, dietro il paravento di un campionato in cui basta avere tasselli in più - e che non rinforzano la squadra titolare - per arrivare nei primi posti.
Per vincere, appunto, non basta sperare. Bisogna costruire e tentare di vincere. La Roma ci sta provando, nonostante la Juventus sia ancora di un'altra categoria, pure l'Inter sulla carta ha svolto un calciomercato migliore. Poteva passare, il Napoli. Ma vivacchiare non porta trofei in bacheca, a parte la Coppa Italia. Per il resto ci sarà sempre un Chelsea, un Porto, un Viktoria Plzen che sarà più affamato (e più forte) di te. A meno, appunto, di voler crescere comprando veri campioni. Mascherano, e non Koulibaly.