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Per vincere una partita serve segnare un gol in più. Ma così si perde la guerra

Per vincere una partita serve segnare un gol in più. Ma così si perde la guerraTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
lunedì 24 novembre 2014, 13:292014
di Andrea Losapio

Per parlare di Zdenek Zeman bisogna scoprire subito le carte. Perché c'è chi lo odia per partito preso e chi lo adora follemente per la sua filosofia di gioco. È tutto manicheo, bianco o nero, grigio non permesso. Più o meno come lo stile delle sue squadre, spregiudicate all'inverosimile, tanto da riempire gli stadi. Ieri c'erano 50 mila spettatori a Napoli: merito dei prezzi bassi, dell'arrivo del Cagliari del boemo, o di una fortunata commistione delle cose? Probabile la terza, anche se i fischi a fine gara qualche dubbio lo lasciano, quando dovevano esserci solo applausi: i napoletani però vorrebbero vedere vincere lo Scudetto alla propria squadra e forse vale più del risultato.
Giocando a carte scoperte, chi scrive non può che ammirare Zeman: perché a dieci anni, quando guardavo novantesimo minuto, mi ricordo la Lazio battere 8-2 la Fiorentina. Il Foggia del bergamasco Signori, la Roma con i trenini Cafu e Candela. Ricordi che coprono più di un lustro e che valevano come gli anni del Parma, pur non avendo vinto nessun trofeo. Malesani, preso in giro sui social network, ha vinto largamente più di Zeman. In Europa più di qualsiasi allenatore in Italia, in questo momento.


Ieri però, nel siparietto con Massimo Mauro, è uscito l'aforisma. Quella frase che negli anni ottanta si ripeteva fino allo sfinimento e che ora è sempre più difficile da trovare, in un mondo così tecnologicamente avanzato. "Equilibrio? Se fai un gol più degli altri te ne freghi". Realismo, ma fino a un certo punto: perché purtroppo si può vincere pure 1-0 con un gol di rapina in mezzo all'area di rigore, e non sempre i propri attaccanti, come ieri, giocano una partita di un certo livello contro difensori probabilmente più forti in senso assoluto. Il voler affrontare gli avversari a viso aperto è la peculiarità di Zeman e, in un campionato modesto come quello italiano, probabilmente è la forza di una squadra di media classifica come può essere un Cagliari decisamente indebolito rispetto all'anno scorso, ma che ha già offerto prove davvero bellissime in più di un'occasione. Gli Ibarbo e i Crisetig sono le plusvalenze di un domani. Peccato che in una grande squadra i passaggi a vuoto non siano troppo tollerati, soprattutto per lottare fino in fondo per un trofeo come lo Scudetto. Bene l'aforisma, super Zeman in una giornata tutt'altro che divertente - se non proprio per Napoli-Cagliari e la Juventus - che ha visto un derby davvero povero tecnicamente. Il calcio è divertimento, se fai un gol in più te ne freghi. E' quando non lo fai che rischi sempre di uscire sconfitto.