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Pinilla-Denis, convivenza difficile: chi va via dei due?

Pinilla-Denis, convivenza difficile: chi va via dei due?TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 23 luglio 2015, 10:202015
di Andrea Losapio

L'anno non è stato dei più semplici, per utilizzare un eufemismo. Ma nella stagione più complicata dell'Atalanta, dal ritorno in Serie A del 2011, ci sono state anche indicazioni positive. Marco Sportiello, in primis, che soffre il fatto di non avere mercato causa portieri tutt'altro che valutati nel nostro campionato. E poi Mauricio Pinilla, arrivato sì a gennaio, ma autore di sei reti - gran parte delle quali di pregevolissima fattura, con ben tre rovesciate - e rivalutato moltissimo dopo sei mesi buoni, ma non eccezionali, al Genoa. Il cileno ha chiuso la prima parte del suo 2015 vincendo la Copa America, e ora è subissato di richieste. L'ultima, in religioso ordine cronologico, è quella del Sassuolo, alla ricerca dell'erede di Simone Zaza. È un'alternativa a Belotti, ma l'idea c'è.
Dall'altra parte c'è German Denis, il quale ha vissuto un'annata completamente differente. Zero preparazione, causa problemi familiari, una difficoltà incredibile nel gonfiare la rete.

Qualche tensione, la sofferenza di essere messo in discussione, la rissa con Tonelli e le cinque giornate di squalifica per l'aggressione nello spogliatoio. Insomma, una stagione da dimenticare. E poi il mercato, la voglia di ritornare all'Indipendente, il dualismo - ovvio - con Pinigol: al momento il Tanque partirebbe in panchina, e non gli è mai successo a Bergamo, se non in momenti relativamente brevi, pure con Parra.
Così, a fine luglio, entrambi i corazzieri dell'attacco nerazzurro continuano ad allenarsi a Rovetta, in attesa di qualche segnale. Pinilla è l'unico incedibile, ha spiegato Percassi. Denis no, ma per lui il mercato potrebbe accendersi verso la fine. Magari all'Inter, come vice Icardi. Oppure al West Ham, il cui sondaggio ieri ha avuto risposta precisa. Servono soldi, non come l'offerta del Diablo Rojo di giugno: alla fine è solo una questione di prezzo, quasi sempre, per tutti.