Pirlo torna in Europa, ma all'Antalyaspor. E l'Europeo resta in sospeso

Andrea Pirlo torna in Europa. Forse sì, forse no, comunque né all'Inter né alla Juventus: c'è l'Antalyaspor, che in rosa ha già Samuel Eto'o, ha inseguito il sogno Ronaldinho e ora pare destinato a coronare quello chiamato Pirlo. Otto partite nel club della bellissima città sulla Costa Turchese, ma tanto può bastare alla società del presidente Gültekin Gencer, che ha confermato in prima persona questa possibilità. Resta da vedere se diverrà concreta, perché le offerte dell'Antalyaspor lo sono; forse non è neanche il caso di eccedere in riflessioni, perché il ciclo italiano del Maestro bresciano si è chiuso con la Juventus e forse è anche giusto così.

Certo, nessun club nostrano potrebbe garantire due milioni di euro per otto partite a un giocatore di 36 anni; probabilmente, nessun club di alto livello, a prescindere dall'appartenenza al nostro campionato, avrebbe potuto offrire un contratto del genere. Resta aperto, però, con tanti dubbi, il discorso legato al rapporto con la Nazionale: perché Pirlo è a tutti gli effetti nel giro azzurro e questa sua avventura turca uno spiraglio con riguardo a una mancata convocazione a Euro 2016 lo potrebbe lasciare. Non che qualche presenza in un campionato meno "allenante" (Capello docet) possa far dubitare sul valore tecnico del più forte regista italiano (di sempre?); ma la scelta, se tale sarà, di preferire la Turchia all'Italia, già salutata per la MLS, evidenzia come anche il metronomo bresciano consideri chiusa la sua vita calcistica ad altissimi livelli. A meno che Francia 2016 non sia il canto del più bel cigno della Serie A da Baggio in poi.