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Podolski e la differenza. Che quest'anno non serve

Podolski e la differenza. Che quest'anno non serveTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 26 marzo 2015, 14:062015
di Andrea Losapio

Potrebbe anche essersi svegliato, Lukas Podolski, dal torpore che lo sta attanagliando da troppo tempo. Ben prima di arrivare all'Inter, perché pure a Londra, sponda Arsenal, non era certo uno dei titolari. A discapito delle tre reti in Champions League, una all'Anderlecht e due al Galatasaray, Podolski era considerato come un'alternativa tra le tante. Nemmeno la prima. In Italia è sbarcato per rivitalizzare la propria carriera, in prestito secco senza diritto di riscatto. Probabilmente, anche se ci fosse stato, l'Inter non lo avrebbe utilizzato. E difficilmente si metterà a parlare con i Gunners per prolungare la permanenza del teutonico.

A meno che non faccia dieci gol da qui a fine campionato, ma è francamente improbabile viste le ultime prestazioni.
Intanto però Prinz Poldi ha incassato i complimenti di Joachim Low, che sarà il tecnico della nazionale tedesca fino al Mondiale 2018, per il gol che ha impattato il 2-2 finale contro l'Australia (in rete pure James Troisi, meteora passata all'Atalanta due stagioni fa). "Se sta bene può fare la differenza", ha ammesso il commissario tecnico, riferendosi proprio all'ex Colonia. Peccato che per l'Inter sia quasi impossibile colmarla, almeno per quanto riguarda la voragine fra posizione in classifica attuale e un'ipotetica qualificazione in Europa. E dopo la sconfitta contro il Wolfsburg, nella doppia sfida a cui Podolski non ha nemmeno potuto prendere parte, non c'è neanche la possibilità che l'Inter possa passare in Champions grazie alla vittoria dell'Europa League. Insomma, gli ultimi mesi di Podolski a Milano sono, di fatto, quasi inutili. Che possa fare la differenza oppure no.