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Poker Juve, ma non c'è nemmeno la festa

Poker Juve, ma non c'è nemmeno la festaTUTTO mercato WEB
© foto di Andrea Ninni/Image Sport
domenica 3 maggio 2015, 07:152015
di Andrea Losapio

Per le grandi squadre è quasi un destino. È capitato al Bayern un paio di settimane fa, ora tocca alla Juventus. Nessuna delle tifoserie ha sentito davvero, fino in fondo, la vittoria del proprio campionato. Perché, come accade quando si è troppo forti per gli avversari, manca l'epica. Manca quello scontro che può dare gloria imperitura a chi vince. E, soprattutto nella mente dei tifosi, c'è già una partita più importante che quella che ha appena consegnato lo scudetto. Lo spunto di Vidal sull'assist di Lichtsteiner è non più di un succoso aperitivo in vista della gara contro il Real Madrid, vero spartiacque di una stagione che comunque è esaltante. Ma che, in realtà, non può dirsi completa senza una grande esposizione continentale. In tempi di Expo ci sarebbe poca trippa per gatti, ma tant'è.
Come l'anno scorso, la Juventus cerca di vincere due trofei.

E non è certo la Coppa Italia il secondo, è lì per un'eventuale tripletta, non certo obiettivo primario. Così dopo la semifinale dell'anno scorso, più di qualcuno pensava che l'Europa League fosse solo una formalità. Perché, ok, il Benfica era un'ottima squadra. Ma di fronte a una Juventus che non perde proprio mai allo Stadium è pur sempre un club di seconda fascia. E c'è un motivo per cui i bianconeri sono arrivati alla semifinale di Champions, mentre il Benfica è da più di qualche anno che vede con il binocolo la possibilità di entrare tra le prime quattro.
L'anno scorso se non fosse arrivato il vessilo continentale, come poi non è arrivato sarebbe stato un mezzo fallimento. Quest'anno no, perché la Champions League è certamente più difficile e il Real Madrid è pur sempre avversario di livello superiore. Però l'appetito vien mangiando e non si può escludere una voglia di tornare Regina d'Europa dopo due decenni. Ed è per questo che la festa non c'è stata, e sarà in tono minore se non dovesse esserci l'affermazione, magnifica, contro il Real Madrid.