Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Pokerissimo grandi firme. Ma certe cose non cambiano mai

Pokerissimo grandi firme. Ma certe cose non cambiano maiTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
giovedì 18 settembre 2014, 07:452014
di Andrea Losapio

Gervinho e Iturbe da pazzi. Tre gol e due assist, in due, almeno finché il Messi Guaranì è rimasto in campo. Poi si è fatto male, ma il CSKA era già stato accartocciato, con un orecchio sulla partita dell'Allianz Arena, finita poi 1-0 per il Bayern Monaco. La straordinaria vittoria della Roma non è da derubricare come tre punti semplici, perché in Europa non succedeva da tempo che un'italiana avesse ragione così facilmente di un'avversaria. D'altronde lo stesso CSKA ha vinto il campionato russo, lo stesso che poi vede lo Zenit battere abbastanza facilmente il Benfica vicecampione d'Europa (League).
Quindi è ingiusto dire che la Roma abbia vinto una gara facile, più corretto che i giallorossi si possano candidare per il passaggio del turno, al di là di bavaresi e Citizens, più forti nella rosa ma da verificare nelle prossime giornate.
Il pokerissimo però non cancella quello che è successo fuori e dentro lo stadio. Gli accoltellati, a Roma, non fanno più notizia.

Da una parte e dall'altra. La finale di Coppa Italia non ha insegnato proprio nulla, gli scontri continuano a esserci e raramente vengono presi dei provvedimenti verso chi, più volte, ha creato grattacapi alle forze dell'Ordine. O a chi ha una corresponsabilità, seppur minima, perché ci sono società che vengono colpite più di una volta dal Giudice Sportivo - anche giustamente - causa spettacoli pirotecnici non richiesti, poi si chiudono gli occhi verso problemi ancora maggiori. Pazzesco che alla prima partita serale di Champions dopo anni di assenza ci siano stati scontri fra tifoserie che, seppur accese, non hanno certo problemi di rivalità. Almeno fino alla prossima partita: certo che, nei giorni delle notizie dell'eventuale (esagerata) legittima difesa di De Santis, è tutt'altro che un bello spot per la nostra Capitale. Forse sarebbe il caso, dopo anni di accoltellati con nessun (o quasi) colpevole, di smettere di chiudere gli occhi. Anzi, toccherebbe proprio aprirli.