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Prove generali di Italia che verrà: 4-2-4 e schemi prefissati

Prove generali di Italia che verrà: 4-2-4 e schemi prefissati
giovedì 24 novembre 2016, 06:452016
di Andrea Losapio

Quella su cui Giampiero Ventura sta lavorando è un'Italia che si sposterà dal 3-5-2 al 4-2-4. Una sorta di addio al modulo Conte, all'Italia che assomigliava tremendamente a quella dell'Europeo, inserendo qualche giovane che nel prossimo futuro - già in Russia - potrebbe già essere pronto per la convocazione. Oltre a loro qualcuno che, nel giro della nazionale, c'è già stato. Come Lorenzo Tonelli, che al Napoli potrà e dovrà migliorare nel prossimo futuro, oppure Armando Izzo. Per il resto era una sorta di Under 21 allargata, con il tecnico Gigi Di Biagio che guardava dagli spalti, ovviamente spettatore interessato. Rispetto ai grandi c'è qualche giro di motore in meno, sebbene l'idea sia quella di plasmare e inculcare i dettami tattici consueti.

Gagliardini ancora una volta si dimostra elegante e già in grado di dare ordine nonostante la giovane età, Conti agonisticamente appare calciatore che non soffre per nulla il cambio da Atalanta a nazionale o under21. Il primo tempo finisce zero a zero, con qualche occasione non sfruttata da ambo le parti.
Nemmeno nel secondo tempo arriva la rete che sblocca la partitella, con una super parata di Cragno, sul finire, a fissare il risultato a occhiali. Squadra blu migliore (Conti, Gagliardini, Grassi, Izzo, Petagna, Dimarco, Caprari e compagnia) e che vincerebbe ai punti, sebbene non sia un match di pugilato. La rigidità degli schemi può essere un vantaggio, come una penalità: certo è che per una selezione che ha sempre poco tempo per lavorare sarà più semplice avere certezze.

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